Scrivono un vocabolario arabo-italiano e lo regalano alla loro maestra in modo che possa comunicare con tutti

A Milano una maestra di scuola elementare ha ricevuto un dono decisamente insolito ma molto utile: un vocabolario arabo-italiano scritto a mano da alcuni suoi studenti così da aiutarla a comunicare meglio con tutti i suoi allievi.

A Milano una maestra di scuola elementare ha ricevuto un dono decisamente insolito ma molto utile: un vocabolario arabo-italiano scritto a mano da alcuni suoi studenti così da aiutarla a comunicare meglio con tutti i suoi allievi.

Questa storia arriva dall’istituto comprensivo Giacosa di Milano (più conosciuto come la scuola del Parco Trotter) e vede come protagonista la maestra Antonella Meiani che, in un post su Facebook, ha condiviso l’idea che hanno avuto alcuni suoi alunni egiziani.

Come ha spiegato la maestra, nella sua classe ci sono 7 bambini egiziani e due nuovi che da poco arrivati nel nostro paese, per problemi di lingua, non riescono a comunicare bene con lei. A risolvere il problema ci hanno pensato i loro compagni che provengono dallo stesso paese ma sono nati in Italia e dunque perfettamente padroni della nostra lingua a tal punto da riuscire a redigere un mini-vocabolario Arabo-Italiano in cui sono presenti le parole più importanti che servono alla maestra per farsi capire.

Nell’originale vocabolario, scritto a mano su fogli bianchi, c’è davvero di tutto dalle parole più gentili ed educate come “ciao”, “come stai”, “grazie” e “va bene”, ai numeri e a verbi più importanti e utilizzati a scuola come “colora”,” studia”, “aspetta” e “hai finito?”.  Non manca poi la parola “bravo”, davvero meritata da questi piccoli “geni” che nella prima pagina della loro creazione sembrano un po’ prendersi una “rivincita” sulla maestra intitolando la loro opera “imparare l’arabo (studiare)”.

L’originale vademecum per la maestra è scritto sia in arabo che in italiano e, affianco ad ogni parola, c’è anche la pronuncia, lo scoglio più difficile da superare per chi deve imparare lingue difficili come l’arabo.

Grande la soddisfazione della maestra Antonella che, giustamente, considera questa un’idea da brevettare!

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Francesca Biagioli

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