Telecamere negli asili e nelle case di cura: arriva la legge (e i fondi per installarle)

Sì alle telecamere negli asili e nelle case di cura. Il Senato ha dato il via libera al cosiddetto Decreto Sblocca-cantieri introducendo questa novità

Sì alle telecamere negli asili e nelle case di cura. Il Senato ha dato il via libera al cosiddetto Decreto Sblocca-cantieri introducendo questa novità.

Oggi le commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato hanno approvato l’emendamento bipartisan al decreto sblocca-cantieri, a firma Lega, M5s, Pd e Forza Italia. Il via libera introduce l’obbligo di installare telecamere nelle aule delle scuole dell’infanzia ma anche nelle strutture di ricovero e cura dedicate ad anziani e disabili.

I Comuni avranno a disposizione 5 milioni per il 2019 e 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 per acquistare e installare sistemi di videosorveglianza insieme a dispositivi per l’archiviazione di immagini e video.

Una cifra analoga è stata destinata all’acquisto delle telecamere per le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno.

“Al fine di assicurare la più ampia tutela a favore dei minori nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia nello stato di previsione del Ministero dell’interno è istituito un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 finalizzato all’erogazione a favore di ciascun comune delle risorse finanziarie occorrenti per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula di ciascuna scuola nonché per l’acquisto delle apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per un periodo temporale adeguato” si legge nel testo ufficiale.

Una novità che certamente farà discutere schierando da una parte chi è favore di un maggiore controllo all’interno delle scuole e delle case di cura, alla luce anche dei tanti e tristi fatti di cronaca, ma dall’altra mina la professionalità degli insegnanti, introducendo un sistema di controllo senza dubbio invasivo.

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Francesca Mancuso

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