Storie favolose: al Bambin Gesù le favole scritte dai piccoli pazienti lette dai vip

8 favole scritte dai piccoli degenti dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma sono interpretate da personaggi dello spettacolo

In ospedale un bambino è un po’ più bambino, è quella parte di sé insicura e indifesa. La ricerca costante di affetto incondizionato. Raccontare loro le favole può essere un porto sicuro, l’appiglio più semplice per mettere in moto ancora una volta la loro immaginazione e la loro speranza. È per questo motivo che al Bambin Gesù di Roma prende vita il progetto “Storie favolose“.

In ospedale un bambino non dovrebbe starci se non per un rapido controllo, una visita di routine. E invece ci sono bimbi che sanno già cos’è un ricovero, una malattia, le lunghe giornate tra i muri bianchi e anonimi di un non luogo.

Per alleviare il loro disagio, la pet therapy è già diventata realtà in parecchi ospedali, anche se non senza difficoltà. E ora, il nuovo progetto che parte al principale ospedale pediatrico della Capitale vede nove piccoli pazienti – Beatrice, Giulia, Isabella, Leonardo, Luca e Martina, Mattia, Sofia e Valentina (solo i loro profili qui a me hanno fotto commuovere…) – diventare autori di storie fantastiche che sono state a loro volta racchiuse in una raccolta di “favole-video” interpretate da attori e personaggi dello spettacolo.

“Storie favolose” è un libro realizzato per condividere tutte le fantasie e i timori dei bambini attraverso la classica formula del “C’era una volta…”, un modo per esprimere emozioni difficili anche solo da nominare. Interpreti delle prime otto favole – che da oggi si trovano online sul sito www.storiefavolose.it – sono Neri Marcorè, Cesare Bocci, Giorgio Pasotti, Anna Foglietta, Michela Andreozzi, Samantha de Grenet, Giulio Base e Thomas Trabacchi.

interpreti favole

Raccontare i bambini attraverso le favole – spiega Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù – è un modo per guardare in modo diverso l’Ospedale, luogo di cura, ma anche luogo di relazioni capaci di stimolare la creatività dei piccoli degenti. È quella che noi chiamiamo ‘terapia dell’accoglienza’, che si fa carico non solo della salute fisica del bambino ma anche del suo benessere psicologico ed emotivo“.

Carina l’iniziativa, no? Dare sollievo a dei piccoli degenti è una missione difficile e delicata. Star vicino a loro e ai genitori, ai loro cuori soprattutto, è di fondamentale importanza. Speriamo che anche il favoloso mondo dei racconti dia sollievo ai dolci bambini e a chi sta loro vicino.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook