Le mamme non dormono mai: trucchi per sopravvivere alle notti in bianco

Quando nasce un bambino nasce anche una mamma ed è probabile che quest’ultima sia messa a dura prova, non solo dal nuovo compito in generale, ma anche dalla carenza di sonno. Scopriamo allora alcuni trucchi per essere mamma e riposarsi comunque almeno un po’.

Quando nasce un bambino nasce anche una mamma ed è probabile che quest’ultima sia messa a dura prova, non solo dal nuovo compito in generale, ma anche dalla carenza di sonno. Scopriamo allora alcuni trucchi per essere mamma e riposarsi comunque almeno un po’.

Tra ormoni, ansia ed emozioni varie che accompagnano l’arrivo di un nuovo membro in famiglia, bisogna fare i conti anche con le notti in bianco. Un neonato, infatti, vuole essere sfamato ogni 3 ore circa e spesso si sveglia non solo per mangiare ma anche perché ha qualche fastidio che esprime attraverso il pianto o se ha bisogno del contatto fisico con chi lo ha tenuto nella pancia per 9 mesi.

Tutto questo può avere ripercussioni pesanti sul sonno, in particolare della mamma, magari abituata fino a poco tempo prima a dormire 8 ore a notte e di fila! Riuscire a riposarsi è però di vitale importanza per chi deve recuperare energie dopo il parto, per poter allattare al meglio o comunque portare avanti la propria vita quotidiana possibilmente senza aggirarsi come uno zombie!

Ecco allora alcuni trucchi per riuscire a sopravvivere alle notti in bianco:

Stare sdraiate anche se non riuscite a dormire

Nei momenti in cui il bambino dorme è tempo anche per la mamma di riposarsi un po’. Ci si può rilassare sul divano o sul letto ma sarebbe meglio rimanere lontani da cellulari e pc, così come dalle incombenze domestiche. Questo è un momento che, soprattutto i primi tempi, deve servire a ricaricare le batterie. Non bisogna stressarsi troppo se non si riesce a dormire, anche semplicemente stare sdraiati può far riposare un po’ il corpo e la mente.

Chiedere aiuto per le poppate notturne

Sia che si allatti al seno che invece si nutra il bimbo con latte formula, si può chiedere aiuto e un po’ di cambio anche di notte. Mariti e compagni in primis (ma anche sorelle, suocere, ecc.) possono intervenire per concedere un po’ di riposo alla mamma che può ad esempio tirarsi il latte per una delle poppate notturne e rimanere a dormire quando il piccolo o la piccola si svegliano per mangiare.

Tenere il bambino vicino

Nella nostra cultura occidentale, spesso il bambino dorme lontano dai propri genitori fin dai primi mesi di vita, ciò in realtà non favorisce il sonno né del piccolo né della mamma. Questa infatti, ogni volta che si sveglia, deve compiere un tragitto per raggiungerlo. Un modo semplice per guadagnare un po’ di tempo per il sonno è attaccare la culla o il lettino affianco al letto matrimoniale in modo da non doversi neppure alzare nel momento in cui il piccolo piange.

Attività rilassanti prima di andare a dormire

Esistono mamme che hanno difficoltà ad addormentarsi anche dopo una giornata stancante in cui si sono prese cura del proprio bambino. La tentazione è quella di guardare qualche programma alla tv o di mettersi al pc. Questo è però controproducente in quanto questi dispositivi hanno luci che stimolano invece che rilassare. Meglio invece ascoltare della buona musica, qualche programma alla radio o leggere un libro in modo da conciliare il sonno.

Scegliere gli ospiti giusti

Sii esigente riguardo agli ospiti. Ci sono visitatori “utili” e visitatori che possono rendere addirittura più difficile la vita di una mamma. Quando amici o famigliari vengono a trovare il nuovo nato, le mamme potrebbero sentirsi in dovere di intrattenere o offrire cibo e bevande per non sembrare scortesi. Tutto questo potrebbe però anche pesare perché magari in quel momento avrebbero preferito riposare un po’. Meglio dunque evitare, almeno per i primi tempi, quelle visite che richiedono maggior dispendio di energie rimandandole magari a momenti più propizi.

mamme dormire vignetta

Evitare di bere troppo caffè

Un errore tipico delle mamme stanche è quello di ripiegare sul caffè (esagerando) per tirarsi un po’ su. Questo può finire per essere controproducente impedendo un addormentamento sereno il pomeriggio (se si ha la possibilità di riposare) o addirittura la sera (se si è assunto caffè anche nelle ore tarde del pomeriggio). Le mamme che allattano al seno, poi, dovrebbero limitare il caffè ad una o due tazzine al giorno.

Delegare ad altri

La mamma, soprattutto i primi mesi, non può essere un supereroe che si occupa del bambino e della casa da sola e senza avere la possibilità di riprendere fiato. È importante dunque delegare alcune faccende agli altri, in primis al papà quando presente, ai nonni (se si ha la fortuna di averli) ad altri famigliari o, se si ha la possibilità, farsi aiutare da un collaboratore domestico per tenere in ordine la casa.

Usare la fascia

La fascia può essere un buon sistema per far riposare di più sia la mamma che i piccoli. È infatti un sistema ottimo per rilassare i neonati anche in caso di coliche, grazie al contatto con la mamma. Spesso, confortati dal calore, dal contatto “pelle a pelle” e cullati, i piccoli tenuti in fascia si addormentano. Dopo averli “scaricati”, con attenzione e delicatezza, nella culla o nel lettino anche la mamma allora potrà riposare un po’.

Portare il neonato a passeggio

Un ottimo modo per far riposare un po’ la neomamma è quello di portare a passeggio il neonato. Naturalmente questo deve farlo qualcun altro: papà, nonna, zia, ecc. Può bastare anche una sola oretta fuori casa per dare il tempo alla mamma di farsi una doccia e rilassarsi, anche non necessariamente dormendo ma recuperando un po’ di spazio solo per lei.

Pensare che le notti in bianco non dureranno per sempre

Generalmente il sonno dei bambini si assesta definitivamente intorno ai 3 anni ma in realtà esistono molti neonati che già a 3-6 mesi iniziano a fare tirate di sonno di diverse ore (alcuni addirittura per tutta la notte). Chissà che non siate tra le fortunate! Comunque potete sempre consolarvi pensando che questa situazione, sia pur dura, non durerà per sempre e ciò potrebbe aiutarvi ad affrontarla con più forza.

E voi? Come siete sopravvissute alla carenza di sonno quando siete diventate mamme?

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Francesca Biagioli

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