Malnutrizione e violenza: l’inferno quotidiano di 400mila bambini nigeriani

Nell’immaginario collettivo, si è purtroppo portati a pensare che esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Gli occhi di tutto il mondo, in questo momento, sono puntati sulla Siria, ma ci sono altri popoli, altri bambini cui viene negato qualsiasi tipo di diritto umano.

Nell’immaginario collettivo, si è purtroppo portati a pensare che esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Gli occhi di tutto il mondo, in questo momento, sono puntati sulla Siria, ma ci sono altri popoli, altri bambini cui viene negato qualsiasi tipo di diritto umano.

Sulle coste calabresi e quelle siciliane, arrivano ogni mese centinaia di cittadini nigeriani e sudanesi, uomini, donne e bambini che scappano dalle violenze di Boko Haram.

Sono quasi due milioni gli sfollati, circa 9 milioni coloro che non hanno accesso al cibo e oltre 2 milioni i bambini malnutriti sotto i cinque anni. In Nigeria e Sud Sudan, a causa del violento conflitto del nord est africano migliaia di innocenti sono a rischio.

“Un bambino su cinque rischia di morire per malnutrizione acuta grave”, la denuncia arriva dall’Unicef che mostra un quadro desolante di carenza di cibo.

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Nigeria

“Nei tre Stati più colpiti, Borno, Yobe e Adamawa, le attività agricole sono state interrotte e i raccolti distrutti, le riserve di cibo sono esaurite e spesso vengono saccheggiate, il bestiame viene ucciso o abbandonato. Nel Borno, dove i combattimenti sono diventati terribilmente violenti, il 75% delle infrastrutture idriche e igienico sanitarie e il 30% di tutte le strutture sanitarie sono state distrutte, saccheggiate o danneggiate. L’impatto sui bambini è devastante“, spiega l’Unicef.

Sud Sudan

I bambini sono reclutati dai gruppi armati. Oltre 1300, sono stati quelli dotati di armi nel 2016. Questo porta il numero totale di bambini utilizzati nel conflitto dal 2013 a oltre 17mila. Dal 2013, l’Unicef ha registrato: 2342 bambini uccisi o mutilati, 3090 bambini rapiti, 1130 bambini vittime di abusi sessuali, 303 attacchi o utilizzo a scopo militare di scuole e ospedali.

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La situazione attuale

Chi è riuscito a scappare dai combattenti di Boko Haram si trova adesso a fare i conti con un altro nemico: la fame. Centinaia sono riusciti a rifugiarsi a Maiduguri, la capitale dello Stato di Borno, dove le organizzazioni umanitarie, lavorano da anni. Eppure la scure della malnutrizione è dietro l’angolo, unita a infezioni respiratorie e malaria.

Secondo l’Unicef, oltre 75mila bambini nel 2017, rischieranno di morire di fame nel Nord Est nigeriano se non riceveranno aiuti. Oltre due milioni di persone, secondo l’Onu, si trovano in zone controllate da Boko Haram in cui non arrivano aiuti umanitari, dove gli sfollati vivono in edifici abbandonati, come Zara, madre di tre figli, scappata dal suo villaggio dopo anni di violenza.

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La sua storia è raccontata da Euronews: “Hanno cercato di prendere i miei bambini, per questo siamo scappati. Mia figlia Aisha è malnutrita, quando siamo arrivati nella clinica aveva due anni e pesava sette chili”, racconta.

A Maiduguri, oltre il cibo c’è anche il problema dell’acqua potabile, per questo gli aiuti servono anche alla costruzione di fontane e latrine.

“Ci stiamo confrontando con una situazione di malnutrizione che potrebbe trasformarsi in una reale catastrofe”, spiega Isabel Coello di Echo.

Dominella Trunfio

Foto: Monica Pinna

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