Fattorie didattiche e agri nidi, la soluzione proposta in Veneto per far fronte alla scuole chiuse

Lezioni e attività didattiche per i bambini all'aperto. Dalle fattorie didattiche agli agri nidi, le campagne del Veneto lanciano un appello per aprire

Fare lezione e attività didattiche per i più piccoli all’aperto, in piena campagna. L’idea di Donne Impresa Coldiretti Veneto non è affatto folle e risponde alle difficoltà dei genitori lavoratori per la gestione dei figli nella fase 2 dell’emergenza sanitaria, con le scuole chiuse e i nonni che potrebbero essere messi a rischio dai nipoti.

Il progetto c’è già ed era stato sperimentato con successo anche in passato: ora potrebbe essere riconvertito ai tempi del coronavirus, con le distanze di sicurezza e le misure di sicurezza del caso. Fattorie didattiche, agri nidi, agri tata, tutor scolastici. Sono alcune delle offerte previste già nel progetto di Educazione alla Campagna Amica promosso dalle imprenditrici che coinvolge ogni anno in Veneto circa 10mila bambini delle scuole primarie.

“Se si potrà operare secondo nuove ordinanze all’aperto, nei cortili o sull’aia – spiega Chiara Bortolas presidente regionale – rispettando tutte le precauzioni di sicurezza apriremo nuovamente i cancelli delle aziende per accogliere i bambini adeguandoci alle regole e prescrizioni. Nel frattempo abbiamo già convertito le nostre sale riunioni attrezzate e gli spazi verdi aziendali in aule virtuali e class room per lezioni on line ed esperienze tutorial. Si tratta di soluzioni che il contesto generale ha imposto e che il dinamismo del settore ha interpretato secondo le possibilità aziendali”.

E se l’Italia non è mai stata un paradiso per l’outdoor education, forse ora sarebbe il momento giusto per rifarci. I nostri bambini potrebbero stare all’aria aperta e a distanza, seguendo lezioni e attività, alternandosi tra laboratori ad hoc e attività manuali, come la raccolta delle uova. Una risposta concreta (e sana) a chi si chiede: “Dove metto i figli quando ricomincio a lavorare?”.

“La vocazione alla didattica e al sociale dell’agricoltura è un servizio impagabile se si considera il valore aggiunto offerto dalle famiglie contadine che oltre alla predisposizione naturale aggiungono capacità professionali e abilità teorico pratiche. Queste realtà sono strategiche per la ripresa della normalità – conclude la dirigente Coldiretti – La cancellazione di stage, settimane verdi e centri estivi, gite e visite guidate hanno comportato perdite per milioni di euro, ma gli operatori del settore sono già pronti a dare risposte alla società in termini di sicurezza alimentare e qualità della vita. Il ritorno al contatto con la natura sarà la giusta dimensione per le nuove generazioni che trovano nella campagna un’offerta ricreativa continua e spontanea”.

Le fanno eco le 54 fattorie didattiche della CIA, pronte anch’esse a organizzare settimane verdi per i bambini, con tutte le misure di sicurezza del caso.

Luca Trivellato, vicepresidente di Cia-Agricoltori Italiani Padova, titolare dell’azienda agricola La Masseria di Polverara, lancia un appello alle Istituzioni competenti e invia una lettera al presidente della Regione, Luca Zaia, e agli assessori regionali Federico Caner, Elena Donazzan, Manuela Lanzarin e Giuseppe Pan chiedendo di avviare a stretto giro un confronto sull’argomento.

“Nella nostra Regione vi sono 300 fattorie didattiche -sottolinea Cia-. Tutte chiuse a motivo del covid 19. In prospettiva, durante i mesi estivi offrono un servizio essenziale alle famiglie in termini di sostegno e crescita educativa dei loro figli. Siamo consapevoli che vi sono molte problematiche da affrontare in questo periodo; tuttavia, riteniamo sia opportuno avviare un dialogo, assieme agli enti competenti, sulla ripresa delle attività”.

A maggior ragione, perché queste sono svolte in ampi spazi all’aperto, mentre gli operatori sono costantemente aggiornati e formati.

Perché è chiaro che sui bambini non esiste più un progetto. Dopo un mese e mezzo di quarantena è ora di costruirlo.

Anzi, c’è già! E sta nelle nostre campagne. Non dimentichiamoci dei più piccoli, pure loro hanno cittadinanza.

Fonti: Coldiretti/ Cia

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