Clownterapia: “la magia di un sorriso” per portare allegria ai bimbi in ospedale

Fino al 27 settembre è possibile sostenere la campagna “La magia di un sorriso” e garantire così la presenza una volta a settimana di due clown nelle corsie di 8 reparti pediatrici e due istituti di riabilitazione per bambini disabili

C’è qualcosa di più triste che vedere dei bambini malati e costretti a letto in ospedale? Eppure anche in quella situazione può arrivare un po’ di allegria e di risate spensierate grazie alla clownterapia che si sta diffondendo sempre più anche nel nostro paese. Per rendere questo servizio più stabile, almeno in alcuni ospedali, è partita la campagna “La magia di un sorriso”.

Fino al 27 settembre è possibile sostenere l’iniziativa inviando un sms al 45595 e facendo così una donazione di 2 euro oppure chiamando lo stesso numero da rete fissa (5 euro). Grazie ai soldi raccolti la fondazione Dottor Sorriso Onlus potrà garantire la presenza una volta a settimana di 2 clown nelle corsie di 8 reparti pediatrici e 2 istituti di riabilitazione per bambini disabili.

Sono 18 anni che la fondazione porta i clown nei reparti pediatrici italiani grazie alla professionalità e la competenza di numerose persone che, dopo aver frequentato corsi appositi, sono pronti ad offrire le loro allegre prestazioni ai bambini ricoverati in ospedale e ai loro genitori contribuendo ad alleviare le loro sofferenze e riuscendo ad allontanarli almeno per un attimo dai problemi che devono affrontare.

Ma non è solo questo. È stato provato che la clownterapia agendo positivamente, attraverso le risate e il buon umore, sul sistema psicologico del bambino è in grado anche di migliorare la capacità dei più piccoli di reagire alla malattia e quindi aiutare nel percorso di guarigione insieme alle più tradizionali terapie.

Gli ospedali coinvolti nell’iniziativa sono: il Policlinico di Modena, il Policlinico Federico II di Napoli, la Clinica pediatrica “De Marchi”, l’Ospedale “Ca’ Granda” di Milano, l’Ospedale “Casa di sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo (FG) e l’AO “Città della salute e della scienza” di Torino oltre che gli istituti di riabilitazione “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone (MI) e “La nostra famiglia” di Bosisio Parini (LC).

Sarebbe bello vedere più spesso dei nasi rossi nei nostri ospedali e ci auguriamo che, almeno in futuro, ovunque ci sarà un bambino malato ci sia anche la possibilità di far nascere un sorriso!

Francesca Biagioli

Foto: dottorsorriso.it

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