Le cattive abitudini si trasmettono geneticamente ai figli

Le cattive abitudini, anche lontane nel tempo, come fumo e alimentazione sregolata, si possono trasmettere insieme ai caratteri ereditari al momento del concepimento. Lo sostiene una ricerca australiana

Prima si riteneva che al momento del concepimento venissero trasmessi al bambino esclusivamente colore degli occhi, dei capelli e altri tratti fisici e caratteriali dei genitori. Oggi la moderna genetica è sempre più convinta che anche il periodo precedente al concepimento e le abitudini più o meno sane di mamma e papà siano di fondamentale importanza per la salute del nascituro.

A confermarlo arriva ora una nuova ricerca dell’Università di Adelaide in Australia che, dopo aver analizzato numerosi studi sull’argomento, sostiene che abitudini sbagliate dei genitori anche negli anni precedenti al concepimento possono trasmettersi ai figli. Tra queste ovviamente ci sono fumo, cattiva alimentazione e abuso di alcool.

Secondo gli studiosi australiani, coordinati dalla ricercatrice Sarah Robertson: “Vi sono prove inconfutabili che spermatozoi e ovuli oltre ai geni, trasmettano le memorie genetiche delle cattive abitudini, come bere, fumare, mangiare male o in maniera sregolata, anche se queste risalgono a diverso tempo prima“.

I fattori ambientali e le cattive abitudini, quindi, sarebbero in grado di influenzare le caratteristiche di un nuovo essere vivente, passando in eredità secondo un processo definito dalla scienza durante questi anni di studi epigenetica. Come sottolinea la Robertson: “un figlio non comincia dal nulla: porta già con se’ il retaggio dello stile di vita dei genitori che può modellare lo sviluppo del feto e del neonato”.

La salute dei nuovi nati, dunque, dipende anche dalle scelte che facciamo (e abbiamo fatto) ogni giorno pensando che riguardino solo noi stessi. La responsabilità della nostra salute e del nostro benessere, vista in questa nuova ottica, assume un’importanza ancora maggiore!

Francesca Biagioli

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