I bambini che hanno attraversato il Mediterraneo su un gommone per salvare il fratello malato di leucemia

Salire su un gommone con a bordo solo tanta speranza, quella di arrivare in Europa e riuscire a salvare il fratello affetto da leucemia. Succede anche questo in uno dei tanti viaggi di fortuna, che i migranti affrontano lasciandosi alle spalle parte della loro vita e dei loro affetti.

Salire su un gommone con a bordo solo tanta speranza, quella di arrivare in Europa e riuscire a salvare il fratello affetto da leucemia. Succede anche questo in uno dei tanti viaggi di fortuna, che i migranti affrontano lasciandosi alle spalle parte della loro vita e dei loro affetti.

Erano partiti dalla Libia e dalle persecuzioni, con l’obiettivo di raggiungere l’Europa e trovare una cura per uno dei loro fratelli malato di leucemia. La storia è quella di tre fratelli che su un piccolo gommone e 200litri di benzina si sono avventurati in mare aperto da soli convinti che in un ospedale europeo il ragazzino potesse trovare le cure necessarie.

L’esistenza di più fazioni e di più falangi armate che controllano il territorio libico, i continui attacchi agli edifici istituzionali e sanitari, non permettono alla popolazione di vivere normalmente e anche curarsi in un semplice ospedale diventa complicato.

La piccola imbarcazione è stata intercettata al largo della Libia dalla Ong spagnola Proactiva Open Arms che ha ricostruito su Twitter la dinamica:

“Salvataggio nel mezzo della notte di tre persone alla deriva in alto mare, Allah di 14 anni malato di leucemia e i suoi 2 fratelli. Come deve essere la Libia e come si deve vivere lì se l’unica speranza di un bambino malato è la fuga in mare? E l’Europa continua a nutrire quell’inferno… Reagiamo!”.

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“Notte felice nel Mediterraneo”, ha twittato Oscar Camps, uno dei membri dell’equipaggio.- “tre fratelli con un sacco di amore e 200 litri di benzina si sono messi in mare per avere la possibilità di dare al fratello che ha la leucemia, la speranza di raggiungere un ospedale europeo. Veri eroi”.

Dominella Trunfio

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