Bimbo morto in fascia: il babywearing non c’entra. Le regole d’oro per portare in sicurezza

È la cosa peggiore che possa accadere a una mamma, perdere il proprio bambino. In Australia, un neonato avvolto in fascia è morto. La madre lo stava portando in ospedale per un controllo di routine ma una volta giunti a destinazione il piccolo non respirava

È la cosa peggiore che possa accadere a una mamma, perdere il proprio bambino. In Australia, un neonato è morto, ed era avvolto in una fascia babywearing. La madre lo stava portando in ospedale per un controllo di routine, ma una volta giunti a destinazione il piccolo non respirava.

A poco sono servite le manovre dei medici dell’ospedale. Il neonato era già morto e non è stato possibile rianimarlo. Si chiamava Harvey ed era nato in Australia il 12 marzo. Era il terzo figlio di Tattika Dunn e di Bill McGlinn, già genitori di due gemelli di quattro anni, Seth e Bailey.

Dunn era con Harvey l’8 aprile per un controllo di routine al Long Jetty Community Health Center di Killarney. La madre come spesso faceva aveva trasportato il bambino in fascia ma quando Harvey è stato tirato fuori all’infermiera, la donna ha notato che non respirava più.

La polizia sta effettuando delle indagini ma a uccidere il piccolo sarebbe stata la SIDS, la sindrome della morte improvvisa del bambino (Sudden Infant Death Syndrome), che colpisce sopprattutto i piccoli di età inferiore a un anno (più spesso tra il secondo e il quarto mese di vita), durante il sonno.

Come spiega l’Istituto Superiore di sanità, non è stata ancora definita con sicurezza una specifica causa medica in grado di spiegare la Sids ma ci sono invece una serie di comportamenti e di fattori di rischio che possono incidere sulla probabilità chesi verifichi:

“Secondo quanto riportato dai Cdc americani, la ragione della Sids potrebbe risiedere in anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi del sonno e della veglia. Per questo, diversi centri di ricerca propongono un modello di triplo rischio per spiegare la catena di eventi che portano alla Sids. In primo luogo, il bambino apparentemente sano e normale, soffre in realtà di una piccola anomalia nel sistema di regolazione dei ritmi cardiaci, respiratori o generali del proprio organismo. Si verificano poi nei primi mesi di vita cambiamenti nei ritmi del sonno, in quelli respiratori e/o cardiaci, nella pressione o nella temperatura corporea. Infine, eventi esterni, come il fatto di dormire in posiziona prona, l’esposizione a fumo passivo e piccole infezioni respiratorie, si aggiungono e aggravano la situazione, inducendo la Sids e quindi la morte del bambino. Secondo questo modello, si può parlare di Sids solo se i tre fattori sono compresenti”.

Il babywearing è sicuro?

Portare i bimbi in fascia o nel marsupio, utilizzando solo supporti ergonomici, è sicuro. Lo è meno utilizzare sistemi non ergonomici. In ogni caso, ci sono delle importanti regole di sicurezza da seguire per portare un bimbo in fascia.

Ecco quali sono gli errori da evitare per un babywearing davvero in sicurezza.

Le regole sono poche ma valide e sono riassunte dall’acronimo TICKS, promosso in Inghilterra dal British Consortium of Baby Sling Manufacturers and Retailer:

T per TIGHT – vicino. La legatura con la fascia non deve essere lenta ma il tessuto deve aderire il più possibile al corpo di mamma/papà e bambino. Una legatura salda impedisce infatti al piccolo di gravare sul tessuto e di conseguenza sul genitore. Il bambino non deve mai essere posizionato a culla ma deve stare necessariamente in posizione verticale e mai fronte mondo.

I per IN VISTA SEMPRE – Il portatore, mamma o papà, non deve mai perdere di vista il bambino, controllarne il respiro e la temperatura corporea.

C – A DISTANZA BACIO – In inglese “Close enough to kiss”. Il bambino non deve mai stare troppo in basso ma la sua testa deve “sfiorare” il mento del genitore, ad altezza bacio.

K – MENTO LONTANO DAL PETTO– Keep chin off the chest. Per respirare liberamente, il mento del bambino non deve essere appoggiato al petto del portatore. In questo modo le sue vie respiratore sono sempre libere. Occorre assicurarsi che ci sia almeno un dito di spazio tra il nostro corpo e il mento del bambino.

S per SUPPORTO POSTERIORE – Supported back (“schiena supportata”). La schiena del bambino non deve mai essere penzoloni ma deve essere supportata in modo tale che esso non scivoli assumendo posizioni errate. Per farlo occorre, tirare la fascia con precisione.

Il babywearing è un’esperienza bellissima per genitori e bambini ma è importante farlo bene, utilizzando supporti ergonomici, e seguendo queste semplici regole di sicurezza.

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Francesca Mancuso

Foto cover

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