Torna l’educazione civica in ogni ordine di scuola. E stop alle note alle elementari

Primo ok alla legge che reintroduce l’obbligo dell'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole primarie e secondarie.

Approvata alla Camera la legge che renderà nuovamente obbligatoria l’educazione civica nelle scuole primarie e secondarie. Manca ora l’ok del Senato, dunque, per reintrodurre almeno un’ora a settimana del nuovo insegnamento. E non solo: d’ora in poi le maestre delle elementari non potranno più mettere le note sul registro.

Una ventata di novità, quindi, si profila per i prossimi mesi tra i banchi di scuola. La proposta di leggeIntroduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione” prevede l’introduzione di 33 ore annuali, il voto in pagella e la valutazione finale.

Si tratterà di un insegnamento “trasversale” nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, che sarà accompagnato anche dall’avvio di iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile nella scuola dell’infanzia.

Se l’iter parlamentare giungerà a conclusione, già a decorrere dal prossimo 1° settembre le istituzioni scolastiche dovranno prevedere nel loro programma l’insegnamento dell’educazione civica per non meno di un’ora ogni settimana, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. La materia, inoltre, sarà affidata “in contitolarità”, preferibilmente ai docenti delle discipline giuridiche ed economiche.

Nel testo, infine, sono state inserite anche l’Agenda 2030 e l’educazione ambientale: tra gli obiettivi di apprendimento si prevedono ora lo sviluppo ecosostenibile e la tutela del patrimonio ambientale e delle identità oltre che delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari.

Niente più note e sanzioni alle elementari

Altra novità è l’abolizione delle note sul registro. È stato infatti approvato anche l’emendamento che prevede il superamento di sanzioni disciplinari, note sul registro ed espulsioni per i bambini delle scuole primarie. Ora il testo dovrà passare al Senato per ricevere l’esame definitivo.

L’emendamento approvato abroga gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, n.1297, ancora in vigore per le elementari.

Verso gli alunni che manchino ai loro doveri – affermava l’articolo 414 del Regio decreto – si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico.

Ora la nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori. In pratica saranno le istituzioni scolastiche con l’estensione alla primaria del patto di corresponsabilità, coinvolgendo quindi anche le famiglie, a individuare le eventuali mancanze disciplinari e relative sanzioni e non più norme risalenti addirittura all’anteguerra.

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Germana Carillo

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