Dipendenza da videogiochi, smartphone e tablet: è allarme per bambini e adolescenti

Dipendenza da videogiochi, smartphone tablet, un fenomeno chiamato anche dipendenza da schermo. L’utilizzo eccessivo di videogiochi e dispositivi elettronici tra i bambini in Cina sta prendendo una piega preoccupante che dovrebbe riguardare i genitori di tutto il mondo i cui figli trascorrano troppe ore davanti agli schermi elettronici.

Dipendenza da videogiochi, smartphone tablet, un fenomeno chiamato anche dipendenza da schermo. L’utilizzo eccessivo di videogiochi e dispositivi elettronici tra i bambini in Cina sta prendendo una piega preoccupante che dovrebbe riguardare i genitori di tutto il mondo i cui figli trascorrano troppe ore davanti agli schermi elettronici.

Un documentario chiamato Web Junkie sta mettendo in evidenza gli effetti negativi per bambini e ragazzi di rimanere per ore di fronte ad uno schermo, incollati ai videogiochi per ore, spesso senza pause per mangiare, per riposarsi o per andare in bagno.

Il timore è che la passione per i videogiochi possa prendere il sopravvento sulle necessità primarie della vita reale. I medici cinesi considerano questo fenomeno un vero e proprio disturbo clinico e hanno creato centri di riabilitazione per i ragazzi, che devono seguire mesi di terapia completamente isolati da internet e videogiochi. L’efficacia di questa terapia però è ancora tutta da dimostrare.

La dipendenza da internet e dai videogiochi può colpire i bambini fin da piccoli vista la facilità di accesso ai dispositivi elettronici che viene concessa loro e data l’abilità di imparare ad utilizzare questi strumenti rapidamente e in modo intuitivo. I bambini spesso vengono attirati dai tablet e dai cellulari dei genitori ed iniziano così a passare un po’ di tempo davanti allo schermo, quando invece dovrebbero osservare il mondo intorno a loro e interagire con le altre persone.

Il fenomeno non riguarda certo soltanto la Cina. L’American Academy of Pediatrics basandosi su uno studio della Kaiser Family Foundation ha rilevato che già nel 2010 i bambini tra gli 8 e i 10 anni trascorrevano in media quasi 8 ore al giorno davanti al computer e alla televisione. Per i bambini più grandi e gli adolescenti si sale ad 11 ore al giorno. I bambini a soli 7 anni hanno già passato un anno della loro vita davanti a TV e videogiochi.

La televisione negli ultimi decenni si è trasformata in una vera e propria “babysitter”, ma ora computer, tablet e cellulari stanno prendendo il sopravvento, con tutti i rischi correlati al loro utilizzo. Molti genitori, secondo gli esperti, non fissano regole nell’utilizzo di smartphone, tablet e pc per bambini e adolescenti.

Così la situazione sta degenerando e sempre più giovani e giovanissimi preferiscono passare la maggior parte del loro tempo davanti ad uno schermo anziché in compagnia dei coetanei. E anche quando sono con gli amici, lo smartphone è sempre presente. Un fenomeno che riguarda anche gli adulti ma che nel caso di giovani e bambini in fase di crescita è ancora più preoccupante.

Secondo i pediatri statunitensi, i bambini prima dei 2 anni non dovrebbero essere esposti a nessun supporto elettronico perché in questa fase il loro cervello si sviluppa rapidamente e i bambini imparano molto meglio attraverso l’interazione con le persone, non con uno schermo.

Sempre secondo gli esperti, i bambini più grandi e gli adolescenti non dovrebbero trascorrere più di una o due ore al giorno davanti a televisione, pc e tablet. Dovrebbero seguire soltanto contenuti di alta qualità attraverso i media e passare più tempo libero giocando all’aria aperta, giocando, facendo sport, leggendo e utilizzando l’immaginazione e la creatività.

La tecnologia non può e non deve sostituire l’interazione tra le persone dal vivo, ancora di più se si tratta di giovani e giovanissimi. L’appello finale è dunque ai genitori, che dovrebbero mettere a disposizione dei loro figli stimoli diversi rispetto a computer, tablet e smartphone.

Fonte foto: imview.com

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