Mense scolastiche a Torino: la scandalosa condizione delle cucine Camst

Il 20 giugno scorso, gli ispettori dell'Asl 5 hanno riscontrato diverse violazioni alle norme di igiene e sicurezza al centro di cottura Camst, che fornisce i pasti ad alcune scuole del Torinese. Per ora il centro è chiuso

Ruggine e bagni inagibili, frigoriferi senza termometri e macchie sul pavimento. Non è un’abitazione abbandonata ma gli spazi in cui una ditta, la Camst, preparava i cibi delle mense scolastiche nel Torinese.

Si grida allo scandalo, ovvio, ma c’è chi giura che i controlli precedenti non avevano evidenziato alcuna anomalia.

IL CASO – Il 20 giugno scorso, gli ispettori dell’Asl 5 hanno riscontrato diverse violazioni alle norme di igiene e sicurezza: una porta aperta che andava chiusa, una ventola di areazione senza griglia, ruggine su uno stipite, macchie sul pavimento, celle frigorifere non funzionanti. Per questi motivi, il centro cottura della Camst è stato chiuso e la cooperativa bolognese, leader della ristorazione collettiva, che ha vinto l’appalto del Comune, sarà chiamata a rispondere secondo le sanzioni previste dal capitolato col Comune (ma, pare, continuerà a mantenere l’appalto).

I controlli erano partiti dalla denuncia di alcuni genitori, dopo che i loro figli che frequentavano la scuola elementare Perotti si erano intossicati (quattro bambini di cui tre sono finiti in ospedale). Allora si diede la colpa alla platessa impanata, ma le analisi diedero esito negativo, per cui la procura ha continuato a indagare.

La colpa allora di chi è? Pare della cattiva conservazione degli alimenti, quindi proprio dell’incuria della Camst, contro cui si scaglia l’assessore all’Istruzione Mariagrazia Pellerino che chiede che gli addetti siano sottoposti a provvedimento disciplinare da parte dell’ azienda.

Quel centro di cottura viene visitato continuamente dai nostri ispettori e dai tecnici del Laboratorio Chimico della Camera di Commercio. Ci sono stati anche i Nas. Nessuno ha mai rilevato particolari inadempienzeha affermato la Pellerino – Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato. Da oggi si deve voltare pagina“.

Quello cui mira adesso il comune di Torino è inasprire le verifiche a tutti i livelli. In più, è stato disposto che il Dipartimento di Agraria e Veterinaria faccia da coordinatore della filiera dei controlli.

Ma come deve essere il centro cottura di una mensa scolastica? Asettico in primo luogo, brillante, splendente, arieggiato. Deve inoltre garantire che la produzione dei pasti rispetti tutte le condizioni igieniche e deve saper prevenire la contaminazione da agenti biologici, chimici e fisici mediante il controllo di tutte le fasi della produzione e assicurare la rintracciabilità dei prodotti alimentari.

Insomma, tutte cose che si leggono nei capitolati d’appalto. Difficile metterle in pratica?

Germana Carillo

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