Sembra impossibile, ma una sigaretta accesa 8 minuti inquina 15 volte più di un’automobile Diesel Euro 3

Un fumatore con la sigaretta accesa per otto minuti inquina dalle dieci alle quindici volte in più rispetto a un motore Diesel Euro 3

Da 4 a sei 6 più di un tir e da 10 a 15 volte più di un’auto con motore Diesel Euro3: un fumatore con la sigaretta accesa per otto minuti emette una quantità di micro-polveri più elevata rispetto ai motori.

Potrebbe sembrare assurdo, ma è esattamente quello che emerge da una ricerca condotta dall’Istituto dei Tumori di Milano e pubblicata su BMJ, secondo cui basterebbe che un tabagista fumi per “solo” otto minuti di fila per inquinare tantissimo.

La sigaretta emette polveri fini e ultrafini superiori ai più grossi motori contribuendo così direttamente all’inquinamento atmosferico delle nostre città – spiega Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell’Istituto Tumori milanese.

Ma attenzione, ciò non vuol dire che le nostre auto adesso siano assolte.

Lo studio

Per eseguire le misurazioni è stato utilizzato un apparecchio portatile la cui tecnologia si basa sul principio della diffrazione laser ed è in grado di esprimere la quantità degli inquinanti PM1, PM2,5 e PM10. Dopo varie sperimentazioni, i ricercatori sono arrivati alla scioccante conclusione che niente emetterebbe tanto particolato quanto una sigaretta.

La ricerca fa riferimento ai motori Diesel Euro3, ancora sulle nostre strade insieme con tante vetture a benzina di vecchia generazione: solo in Italia c’è il parco circolante più vetusto d’Europa (oltre 11 milioni di auto).

tabacco diesel

@BMJ/Particulate matter (PM) production from environmental tobacco smoke (e) and an ecodiesel engine (d) (three smouldering cigarettes or an idling engine for 30 minutes in a 60 m3 garage).

Il nemico numero uno per i polmoni resta comunque il fumo responsabile da solo dell’85% dei casi di tumore polmonare.

Sono una trentina le malattie, fra le più diffuse, che hanno come maggiore responsabile il fumo, attivo e passivo – conclude Boffi. Ci sono una dozzina di diversi tipi di cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari, patologie dentali, delle ossa, della pelle e persino la disfunzione erettile. In tutto, sono oltre 93mila ogni anno in Italia le morti provocate dal tabacco, circa 43mila delle quali per tumore. Più di un quarto dei decessi riguarda persone ancora giovani, fra i 35 ed i 65 anni d’età.

Le sigarette, dunque, fanno male a noi e all’ambiente. Ma attenzione, al diesel è sempre da attribuire in generale il maggiore contributo all’inquinamento nelle nostre città, soprattutto per le motorizzazioni ante Euro 6. Se ci riferissimo ai principali inquinanti delle motorizzazioni diesel, ossidi di azoto e Particolato, le vetture Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 avevano dei limiti di omologazione per gli ossidi di azoto rispettivamente di 500, 250 e 180 mg/km contro 180, 80 e 60 mg/km delle motorizzazioni benzina.

Conclusione? L’inquinamento atmosferico causato dal particolato (PM) rimane il principale fattore di rischio per la malattia polmonare ostruttiva cronica, l’asma e il cancro ai polmoni. Inoltre, è stato dimostrato che ogni aumento di 10 µg/m3 nei livelli di PM nell’ambiente comporta un onere sanitario a breve termine che può essere calcolato in termini di morbilità e mortalità.
Il fumo di tabacco presenta rischi per la salute simili a quelli dell’inquinamento atmosferico per quanto riguarda le malattie respiratorie e cardiovascolari. Tuttavia, la presenza di inquinamento atmosferico è comunemente utilizzata come alibi dai fumatori nel tentativo di minimizzare il rischio per la salute legato al fumo di tabacco.

La soluzione? Non fumare più e camminare a piedi!

Fonte: BMJ

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