Scarlattina: come riconoscerla e quanto dura l’incubazione

La scarlattina colpisce soprattutto i bambini che frequentano nidi, asili e scuole anche se ovviamente possono essere contagiati anche gli adulti. Ma come riconoscerla rispetto ad altre malattie esantematiche e quanto dura l’incubazione?

Responsabile della comparsa della scarlattina è il batterio Streptococco beta emolitico di gruppo A. La particolarità della scarlattina rispetto ad altre patologie di tipo esantematico è dunque quella di essere causata da un batterio piuttosto che da un virus e, dato che ne esistono diversi ceppi, di poter tornare a colpire anche chi già l’ha avuta.

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Come riconoscere la scarlattina

Ai primi sintomi la scarlattina può essere confusa con altre malattie esantematiche, compare infatti febbre e uno sfogo rosso scarlatto solo in alcuni punti (da qui deriva il nome con cui è comunemente conosciuta). Piano piano però il rush cutaneo prende una forma abbastanza caratteristica in cui si evidenziano su tutto il corpo piccole macchie rosse ruvide al tatto e molto ravvicinate tra di loro.

scarlattina2

I punti in cui generalmente la scarlattina dà inizialmente segni più evidenti sono il collo, l’inguine e le ascelle salvo poi diffondersi nel resto del corpo. Sicuramente il sintomo più evidente che deve subito far pensare alla scarlattina si evidenzia già dai primissimi giorni sulla lingua che in caso di questa malattia esantematica appare con una patina bianca sulla quale compaiono una serie di puntini rossi (viene per questo detta lingua a fragola bianca).

scarlattina lingua

Con il passare del tempo la lingua diventa però del tutto rossa (lingua a fragola rossa), tendono ad ingrossarsi anche linfonodi e tonsille e compaiono tutti gli altri sintomi: febbre alta, mal di gola, aumento dei battiti cardiaci oltre ovviamente al rush cutaneo sul corpo. Una volta passati alcuni giorni le macchie tendono a squamarsi.

lingua scarlattina

@lukassek/123rf

Un altro indizio che può portare a diagnosticare la scarlattina è la presenza della cosiddetta “mano gialla”. Si tratta di fare una prova molto semplice: pigiare con una mano sull’addome della persona con sospetta presenza del batterio incriminato per vedere se rimane una sorta di impronta gialla in mezzo al rossore del corpo. In questo caso si ha un indizio in più che si tratti proprio di scarlattina.

Altro aspetto caratteristico di questa malattia è la cosiddetta “maschera scarlattinosa”, ovvero la comparsa sul viso di un rossore generalizzato ad eccezione delle zone intorno ad occhi e naso che risultano invece pallide.

La diagnosi definitiva, comunque, è sempre bene farla fare al proprio pediatra di fiducia in grado di capire in particolare dallo sfogo esantematico se si tratta di scarlattina o di altre malattie simili.

Incubazione: quanto dura?

Generalmente l’incubazione della scarlattina dura pochi giorni, da 2 a 5, trascorsi i quali si iniziano a vedere i primi sintomi che compaiono improvvisamente nel giro di 48 o 72 ore. Già prima che questi si manifestino però la persona malata è contagiosa ed è per questo che spesso è difficile prevenire la diffusione della scarlattina, proprio perché il problema c’è ma non si è ancora manifestato.

Poiché si tratta di una malattia infettiva contagiosa è ovvio che un fattore di rischio è quello di frequentare luoghi affollati come scuole, palestre, centri sportivi, ecc. Il contatto con le altre persone, infatti, rende più semplice la trasmissione del batterio che si diffonde da una persona all’altra attraverso il contatto con muco o saliva e dunque principalmente per via aerea.

Solo due giorni dopo aver iniziato la terapia, la persona affetta da scarlattina diventa a tutti gli effetti non più contagiosa. Questa malattia esantematica colpisce più frequentemente bambini da 3 a 10 anni, molto più raramente neonati e adulti. Il periodo in cui si diffonde di più è quello della stagione autunno-inverno.

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