Origano: meno adulterato ma ancora pieno di pesticidi, le nuove analisi tedesche

Indagini condotte nel 2019 dalle autorità tedesche avevano mostrato un grave problema di adulterazione dell'origano tritato. Ora nuove analisi mostrano un miglioramento (ma non per quanto riguarda i pesticidi)

L’origano è una delle spezie più frequentemente adulterate e “tagliate” con erbe meno pregiate per aumentarne il peso e di conseguenza guadagnare di più. Una frode riscontrata più volte in diversi campioni acquistati in Europa.

Nel 2019 la CVUA Stoccarda aveva condotto un’indagine sulla qualità dell’origano tritato (Origanum vulgare L.) evidenziando in diversi casi un problema di adulterazione di questo prodotto (“tagliato” appunto con materiale vegetale estraneo) così come di contaminazione con pesticidi.

All’epoca erano stati rilevati nell’origano livelli notevolmente elevati di alcaloidi pirrolizidinici (PA), motivo per cui circa il 70% dei campioni erano stati etichettati come non sicuri. Queste sostanze infatti, nonostante siano naturali e si trovino in diverse piante, possono portare a gravi intossicazioni e non dovrebbero dunque essere ingerite.

Circa il 20% dell’origano analizzato, era poi risultato adulterato con grandi quantità di foglie di olivo e/o di cisto per massimizzare i profitti. Addirittura un campione etichettato come “origano” era costituito solo per il 35% da vero origano, mentre il resto (65%) erano foglie di olivo.

Inoltre, circa un campione di origano su tre (29%) aveva livelli di pesticidi e contaminanti superiori ai limiti legali.

Ora sembra che la situazione stia migliorando. Le stesse autorità tedesche hanno approfondito la questione con una nuova indagine che ha esaminato 36 campioni di origano tritato provenienti dal commercio al dettaglio e all’ingrosso e da aziende di trasformazione alimentare a caccia di alcaloidi pirrolizidinici (PA) e di adulterazione con materiale vegetale estraneo.

18 campioni sono stati anche analizzati per scovare residui di oltre 750 diversi pesticidi e contaminanti.

In seguito ai risultati le autorità tedesche scrivono:

Le nostre indagini dell’ultimo anno sull’origano tritato segnalano cose positive! Solo un campione di origano è stato adulterato con foglie di cisto. I livelli di alcaloidi pirrolizidinici erano in media circa l’80% inferiori rispetto al periodo di riferimento precedente, anche se i singoli campioni di origano mostravano ancora livelli elevati.

Come si può vedere dalla figura che vi riportiamo sotto, la maggior parte dei nuovi campioni di origano esaminati (61%, 22 campioni) ha livelli di PA inferiori a 1.000 µg/kg, che corrisponde a un livello innocuo per la salute. Nel 2019, invece, i livelli di PA inferiori a 1.000 µg/kg sono stati osservati solo in circa il 25% dei campioni di origano.

origano adulterazione infografica

@CVUA Stoccarda

Per quanto riguarda i pesticidi, la situazione non è rosea: in tutti i campioni (100%) è stato possibile determinare i residui di un totale di 24 diversi principi attivi antiparassitari e perclorato. 12 dei campioni esaminati (67%) hanno mostrato più residui, ovvero più di un principio attivo fitosanitario è stato rilevato in questi campioni contemporaneamente. In un campione sono stati trovati ben  7 diversi principi attivi. In media, l’origano esaminato conteneva 3,3 diverse sostanze per campione.

origano pesticidi tabella

@CVUA Stoccarda

Su questo aspetto gli esperti tedeschi scrivono:

per quanto riguarda i residui di pesticidi la situazione è pressoché invariata rispetto all’ultimo rapporto sull’origano. I livelli di pesticidi determinati non rappresentano un rischio per la salute dei consumatori, ma dimostrano che le buone pratiche agricole non vengono seguite e che sono necessari miglioramenti.

Anche un’indagine condotta in 21 Paesi europei nel 2021 evidenziava un’ampia falsificazione di questa erba aromatica e se a ciò aggiungiamo il problema dei pesticidi, sembrerebbe decisamente una buona idea coltivare in casa una piantina e autoprodursi l’origano. Leggi: Origano “tagliato” con foglie di olivo: 1 prodotto su 2 nell’Ue è adulterato

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Fonte: CVUA Stoccarda

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