Ragadi anali: sintomi e rimedi naturali per alleviare i fastidi

Le ragadi anali sono un problema particolarmente fastidioso che consiste nella comparsa di piccoli ma profondi tagli in una o più zone dell’orifizio anale. Si tratta di un disturbo che può comparire anche in altre parti del corpo come seno, bocca o vagina. Ma quali sono i sintomi che danno le ragadi anali e come alleviare i fastidi con i rimedi naturali?

Le ragadi anali sono un problema particolarmente fastidioso che consiste nella comparsa di piccoli ma profondi tagli in una o più zone dell’orifizio anale. Si tratta di un disturbo che può comparire anche in altre parti del corpo come seno, bocca o vagina. Ma quali sono i sintomi che danno le ragadi anali e come alleviare i fastidi con i rimedi naturali?

Davvero difficile non accorgersi di soffrire di ragadi anali che, così come le emorroidi, danno dei segnali molto evidenti della loro presenza soprattutto al momento della defecazione.

SINTOMI

Il primo sintomo delle ragadi anali è sicuramente il dolore e il bruciore che si avverte quando si va in bagno in particolare durante il passaggio delle feci nella zona irritata ma anche nelle ore successive quando lo sfintere anale continua a contrarsi. Spesso si trovano anche tracce di sangue sulla carta igienica dopo la defecazione, il che fa ben capire come la sollecitazione peggiori i sintomi a tal punto che molte persone vivono il momento di andare in bagno come una vera e propria tortura.

Si tratta comunque di perdite di sangue molto piccole in confronto a quelle che possono provocare invece le emorroidi. C’è da dire però che i due problemi in alcuni casi possono anche coesistere. In questo caso è bene far valutare la situazione ad un proctologo (specialista delle patologie a carico del retto e dell’ano).

Il problema del bruciore e del dolore che provocano le ragadi anali è così acuto da dare vere e proprie fitte. Ciò è dovuto al fatto che in questa zona del corpo sono presenti numerose terminazioni nervose e dunque qualsiasi tipo di problema si avverte in maniera forte e chiara. Questa situazione può portare come conseguenza la stitichezza, condizione che tra l’altro può essere stata essa stessa la causa della comparsa delle ragadi anali. Dunque un serpente che si morde la coda!

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ragadi anali infografica

CAUSE

La stitichezza è spesso la causa della comparsa di ragadi anali. Le feci dure, infatti, tendono a fare maggiore attrito sulle pareti della mucosa e quindi a lungo andare creano infiammazione e possono portare alla comparsa dei tanto temuti e dolorosi taglietti.

La stipsi può poi creare il bisogno di assumere lassativi inizialmente in maniera sporadica e poi sempre più cronica. Anche questo genere di prodotti possono, se presi per lunghi periodi, favorire la comparsa di ragadi così come anche quella di emorroidi.

Il problema opposto alla stitichezza, ovvero soffrire spesso di diarrea, può incidere anch’esso sul benessere dell’orifizio anale che in questo modo vede alterare il suo ph e in alcuni casi far comparire escoriazioni e taglietti sulla mucosa.

Tra le altre cause delle ragadi anali c’è poi una scarsa igiene intima.

RIMEDI NATURALI

Nei casi più leggeri, le ragadi anali sono talmente piccole che tendono a guarire da sole nel giro di pochi giorni anche senza far nulla. Quello che è importante fare comunque è bere molta acqua e seguire un’alimentazione ricca di fibre in modo tale da migliorare la peristalsi intestinale rendendo più morbide le feci.

Via libera dunque a pane e pasta integrale, cereali e tanta frutta e verdura. Su consiglio del medico o dell’erborista in alcuni casi si può ricorrere anche a dei veri e propri integratori di fibre quando l’apporto di queste sostanze non raggiunge con l’alimentazione livelli sufficienti.

Si consigliano anche degli impacchi con acqua tiepida che tendono a ridurre lo spasmo dello sfintere anale e delle pomate o creme a base di piante dal potere antinfiammatorio come la calendula, l’elicriso, la centella asiatica e l’ippocastano che, sia in caso di ragadi che di emorroidi, possono essere anche assunte sotto forma di gocce. Spesso viene consigliato il macerato glicerico di Aesculus ippocastanum da assumere 3 volte al giorno (dalle 30 alle 50 gocce).

Localmente invece si possono anche fare dei lavaggi utilizzando le tinture madri delle piante sopraindicate per avere un po’ di sollievo e accelerare la guarigione.

Francesca Biagioli

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