Il mercurio che avvelena donne e bambini. I paesi a più alto rischio contaminazione

Il mercurio penetra nell’organismo e può causare gravissimi problemi alle donne di età fertile e quelle in gravidanza. Un nuovo studio conferma che questo metallo può avere delle conseguenze serie.

Il mercurio penetra nell’organismo e può causare gravissimi problemi alle donne di età fertile e quelle in gravidanza. Un nuovo studio conferma che questo metallo può avere delle conseguenze serie.

Il nuovo studio, il più grande fino ad oggi, ha analizzato donne di 25 paesi a rischio elevato di mercurio, una potente neurotossina che riesce a danneggiare anche il feto.

Dall’Alaska all’Indonesia, spesso le donne entrano in contatto con il mercurio molto precocemente, da un lato per l’inquinamento industriale, dall’altro per l’estrazione dell’oro, senza dimenticare che in questi paesi si seguono diete ricche di pesce.

Tutte le donne interessate allo studio sono risultate contaminate e in larga parte lo erano a causa del mercurio presente nei pesci del Pacifico.

I livelli più elevati sono stati riscontrati nelle donne indonesiane dove il mercurio è fortemente utilizzato nelle miniere di minerali d’oro, tale estrazione porta, infatti, ad un serio inquinamento. Ma non ne sono immuni neanche le donne del Kenya, Paraguay e Myanmar ma anche quelle del Nepal, Nigeria e Ucraina.

“Milioni di donne e bambini che lavorano nelle miniere sono condottati ad essere contaminati dal mercurio che compromette la loro salute, danneggiando il cervello” ha dichiarato Yuyun Ismawati, indonesiana di Ipen, coalizione delle Ong che hanno prodotto la relazione scientifica.

Il mercurio penetra dalla madre al feto, ma purtroppo secondo David Evers, direttore esecutivo dell’Istituto di ricerca sulla biodiversità (BRI):

“La contaminazione del mercurio è onnipresente nei sistemi marini e nelle acque dolci di tutto il mondo. Questo studio sottolinea l’importanza della cooperazione globale per affrontare l’inquinamento del mercurio”.

grafico mercurio

In tal senso c’è già la convenzione Minamata entrata in vigore ad agosto che limiterà l’uso del mercurio in molti prodotti dal 2020, ma non vieta il commercio internazionale del metallo tossico.

Lo studio si è concentrato sulle donne di età compresa tra i 18 ei 44 anni, perché più a rischio contaminazione. L’ Agenzia alimentare standard britannica consiglia alle donne in gravidanza , a coloro che cercano di concepire e ai bambini di non mangiare squalo, pesce spada, marlin e tonno, poiché questi predatori hanno livelli molto alti di mercurio.

I risultati dello studio hanno dimostrato che già nelle isole del Pacifico, lontane da tutte le fonti industriali di inquinamento da mercurio, l’86% delle donne aveva superato il limite di sicurezza di 1 ppm, di tre volte.

Sopra 1ppm di mercurio, cervello, cuore e reni sono seriamente compromessi, considerando che il feto può subire danni già dallo 0,58 ppm.

Delle conseguenze del mercurio sull’organismo ne avevamo parlato qui:

Nei paesi in cui ci sono miniere d’oro, più della metà delle donne aveva superato il limite di 1 ppm, con risultati fino a nove volte oltre il limite. Nelle aree industriali, il 20% delle donne aveva avuto elevati livelli di mercurio. In Alaska, dove le foche sono un cibo importante per le donne indigene, un terzo aveva avuto livelli elevati.

Dominella Trunfio

Foto: Livio Senigalliesi Archive

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook