Magic mushrooms: funghetti per espandere la mente e curare la depressione?

Le droghe psichedeliche come l'LSD e i funghi allucinogeni sono in grado di alterare profondamente il modo in cui viviamo il mondo, ma poco si sa su ciò che accade fisicamente nel cervello. Come spandono la nostra mente? E che tipo di utilità possono avere?

Le droghe psichedeliche come l’LSD e i funghi allucinogeni sono in grado di alterare profondamente il modo in cui viviamo il mondo, ma poco si sa su ciò che accade fisicamente nel cervello. Come spandono la nostra mente? E che tipo di utilità possono avere?

Una nuova ricerca, pubblicata in Human Brain Mapping, ha esaminato gli effetti cerebrali della sostanza chimica psichedelica dei funghi allucinogeni chiamata psilocibina, utilizzando i dati provenienti da scansioni cerebrali di alcuni volontari. Quello che ha scoperto è davvero interessante.

Lo studio ha trovato che sotto l‘effetto della psilocibina, l’attività della rete cerebrale connessa al cervello più primitivo, quello legato al pensiero emotivo, è diventata più pronunciata, con diverse aree attive allo stesso tempo, come l’ippocampo e la corteccia cingolata anteriore. Questo modello di attività è simile a quello osservato nelle persone che stanno sognando. Al contrario, i volontari che avevano assunto la psilocibina avevano un’attività più disarticolata e disorganica nella rete cerebrale che è collegata al pensiero di alto livello, tra cui la coscienza di sé.

Le droghe psichedeliche sono le uniche sostanze chimiche psicoattive legate alla cosiddetta ‘coscienza espansa, che comprende associazioni avanzate, vivida immaginazione e stati onirici. Per esplorare la base biologica di questa esperienza, i ricercatori hanno analizzato i dati provenienti dagli imaging cerebrali provenienti da una risonanza magnetica funzionale (fMRI). I volontari sono stati trattati sia con psilocibina che con placebo.

Quello che abbiamo fatto in questa ricerca è cominciare a identificare la base biologica dell’espansione della mente, riportata e associata alle droghe psichedeliche spiega il dottor Robin Carhart-Harris, del Dipartimento di Medicina dell’Imperial College di Londra – Sono rimasto affascinato nel vedere similitudini tra il modello di attività cerebrale in uno stato psichedelico e il modello di attività cerebrale durante il sogno, soprattutto in quanto entrambi coinvolgono le aree primitive del cervello legate alle emozioni e alla memoria. La gente spesso descrive l’assunzione di psilocibina come la produzione di uno stato onirico e i nostri risultati hanno, per la prima volta, fornito una rappresentazione fisica per l’esperienza cerebrale“.

Imparare a conoscere i meccanismi che stanno alla base di ciò che accade sotto l’effetto di droghe psichedeliche può anche aiutare a capire i loro possibili usi. I ricercatori, infatti, stanno attualmente studiando l’effetto dell’LSD sul pensiero creativo e la possibilità che la psilocibina possa aiutare ad alleviare i sintomi della depressione, consentendo ai pazienti di cambiare il pensiero pessimista.

Roberta Ragni

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