Ipofisi: funzioni e sintomi delle malattie legate a questa ghiandola

L'ipofisi è una piccola ghiandola situata alla base dell'encefalo che svolge funzioni di fondamentale importanza. Regola la secrezione ormonale da parte delle altre ghiandole endocrine e interviene in numerose funzioni vitali. In caso di iperfunzione o ipofunzione di questa ghiandola, possono insorgere diverse patologie, dagli adenomi ipofisari fino a un particolare tipo di diabete, il cosiddetto diabete insipido.

L’ipofisi è una piccola ghiandola a forma di fagiolo situata alla base del cranio, in corrispondenza della radice del naso, appena al di sotto dell’ipotalamo. È contenuta in una struttura ossea alla base dell’encefalo denominata sella turcica, pesa meno di un grammo e ha un diametro di circa un centimetro.

A dispetto delle sue ridotte dimensioni, l’ipofisi o ghiandola pituitaria è essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della secrezione ormonale delle altre ghiandole endocrine e interviene in numerose funzioni vitali.

Harvey Williams Cushing, il pioniere della neurochirurgia, l’ha definita con una felice metafora “il direttore d’orchestra del concerto ormonale.”

L’ipofisi è suddivisa in due parti. La porzione anteriore, chiamata adenoipofisi, mantiene l’equilibrio funzionale delle altre ghiandole endocrine attraverso la produzione di sei ormoni . La porzione posteriore o neuroipofisi, invece, si occupa del livello dei fluidi corporei.

Ormoni prodotti dall’ipofisi

Come detto, l’ipofisi è la principale responsabile della produzione degli ormoni da parte del nostro organismo. In particolare, l’adenoipofisi secerne i seguenti ormoni:

  • ACTH o ormone adrenocorticotropo: stimola la porzione corticale del surrene a produrre la giusta quantità di cortisolo, l’ormone dello stress
  • TSH o ormone tireostimolante: regola le funzioni della tiroide
  • GH o ormone della crescita: favorisce lo sviluppo dei bambini e contribuisce al benessere degli adulti
  • PRL o prolattina: stimola la produzione di latte dopo il parto
  • LH o ormone luteinizzante: è un ormone sessuale che regola il funzionamento delle gonadi (rispettivamente le ovaie nelle donne e dei testicoli nell’uomo)
  • FSH o ormone follicolostimolante: è fondamentale per la fertilità in quanto stimola l’ovulazione nelle donne e e la formazione di nuovi spermatozoi nell’uomo

La neuroipofisi,invece, costituisce la zona di deposito di due ormoni rilasciati dall’ipotalamo:

  • ossitocina o ormone dell’amore: facilita le contrazioni uterine durante il parto e successivamente favorisce la produzione di latte da parte delle ghiandole mammarie
  • vasopressina o ormone antidiuretico (ADH): aumenta il riassorbimento dell’acqua a livello dei reni
ipofisi 2

Funzioni dell’ipofisi

L’ipofisi interviene in numerosi processi vitali, tra cui:

  • crescita
  • sviluppo psichico e neurologico
  • sfera sessuale
  • funzione riproduttiva
  • metabolismo energetico
  • risposta fisiologica allo stress
  • regolazione della temperatura corporea
  • equilibrio idrico ed elettrolitico
  • gravidanza e allattamento

Principali sintomi del malfunzionamento dell’ipofisi

Quando il funzionamento della ghiandola pituitaria risulta alterato o compromesso, si hanno ripercussioni negative su tantissime funzioni vitali, dal metabolismo alla crescita, passando per lo sviluppo neurologico e la fertilità. I sintomi più comuni che si manifestano quando l’ipofisi non funziona correttamente sono:

  • Cefalea
  • Scomparsa del ciclo mestruale prima della menopausa (amenorrea)
  • Calo della libido maschile
  • Infertilità
  • Depressione
  • Disturbi dell’umore
  • Perdita repentina o rapido aumento del peso corporeo
  • Ipertensione arteriosa
  • Perdita dei capelli
  • Disturbi cutanei
  • Disturbi alla vista
  • Tremori

Ipofisi, malattie

I sintomi summenzionati danno luogo a diverse patologie a carico dell’ipofisi.

Le affezioni ipofisarie sono sempre riconducibili a due situazioni: iperfunzione o ipofunzione della ghiandola pituitaria.

L’iperfunzione è generalmente dovuta alla presenza di una serie di tumori benigni, detti adenomi, e la sintomatologia varia a seconda dell’ormone che viene prodotto in eccesso.

Gli adenomi ipofisari, quindi, consistono in un aumento delle dimensioni e del numero di un determinato gruppo di cellule. Si distinguono in microadenomi, se le dimensioni non superano il diametro di un centimetro, e macroadenomi.

Questa distinzione è importante ai fini della prognosi della malattia in quanto i microadenomi hanno la tendenza a restare tali, mentre i macroadenomi generalmente si accrescono, andando a comprimere anche i tessuti circostanti l’ipofisi.

L’ipofunzione ipofisaria invece può essere causata da traumi, interventi chirurgici o tumori, anche se generalmente la causa resta sconosciuta. In questo caso si avranno situazioni cliniche più o meno complesse a seconda che il deficit riguardi uno o più ormoni contemporaneamente.

Principali adenomi ipofisari: sintomi

Vediamo ora più nel dettaglio quali sono le principali malattie associate ad un malfunzionamento dell’ipofisi e i relativi sintomi:

  • Acromegalia: questa patologia è causata da un aumento improvviso nelle produzione dell’ormone della crescita (GH). Nei bambini un eccesso di GH può portare a un quadro clinico di gigantismo, vale a dire una crescita estremamente rapida, con altezza anche di molto superiore alla media e dolori alle articolazioni. Negli adulti l’acromegalia si traduce in cefalea, diminuzione e perdita del desiderio sessuale , modificazioni dell’aspetto (aumento delle dimensioni di mani, piedi, testa, naso, mandibola), dolori diffusi alle articolazioni, ipertensione arteriosa, problemi al campo visivo e sindrome del tunnel carpale.
  • Prolattinoma :se invece ad essere prodotto in eccesso è la prolattina, si verifica l’insorgere di un tumore ipofisario chiamato prolattinoma. Nelle donne, questo tumore determina il blocco del ciclo mestruale e talvolta la cosiddetta galattorrea, ovvero un’anomala produzione di latte dal seno. Negli uomini il prolattinoma provoca impotenza e perdita di interesse nei confronti della sfera sessuale. Altri sintomi possono essere la cefalea, riscontrabile in tutti gli adenomi ipofisari, e disturbi della vista, causati dalla compressione della massa tumorale sul nervo ottico.
  • Malattia di Cushing: l’ACTH o corticotropina è un ormone che stimola le ghiandole surrenaliche a produrre cortisolo, fondamentale nel modulare la risposta allo stress da parte dell’organismo. I sintomi della cosiddetta malattia di Cushing, adenoma associato ad un’eccessiva secrezione di ACTH sono: aumento di peso e dei peli sul corpo, gonfiore al viso, obesità, depressione, alti livelli di zucchero nel sangue, diabete e ipertensione. Il viso diventa tondeggiante, fino ad assumere l’aspetto tipico della cosiddetta “faccia a luna piena”, e il grasso corporeo si localizza soprattutto intorno ai fianchi, mentre le gambe e le braccia dimagriscono per la contemporanea riduzione di massa muscolare. Altro sintomo tipico è la formazione di striature rossastre sul petto, sull’addome e sulle ascelle. Nelle donne spesso le mestruazioni diventano irregolari, fino a scomparire del tutto (amenorrea), mentre negli uomini si verifica la perdita della libido.

Altri tumori dell’ipofisi

Gli adenomi descritti nel precedente paragrafo sono i più frequenti.

Ma esistono anche tumori dell’ipofisi caratterizzati da un’eccessiva secrezione di TSH, determinando un quadro di ipertiroidismo, così come adenomi dovuti a un’eccessiva produzione di gonadotropine (ormoni LH e FSH). Si tratta comunque di malattie rare.

Avviene frequentemente invece che l’adenoma non conduca ad un eccesso nella secrezione ormonale. In questo caso, il tumore prende il nome di adenoma ipofisario non funzionante ed è praticamente asintomatico. La malattia si manifesta nel momento in cui comincia a comprimere sui tessuti vicini.

Generalmente è possibile sconfiggere queste patologie attraverso la somministrazione di farmaci specifici a seconda del tipo di tumore. Nei casi più gravi, le cure per questi adenomi prevedono il ricorso all’intervento chirurgico o la radioterapia.

ipofisi

Ipopituitarismo o insufficienza ipofisaria

Altre volte, nel caso in cui le cellule dell’ipofisi siano danneggiate, l’adenoma può provocare non un eccesso bensì una diminuzione nella produzione di ormoni.

In questo caso si verifica una riduzione totale o parziale della funzione ipofisaria (ipopituitarismo), con conseguente blocco nell’attività delle ghiandole stimolate dall’ipofisi.

L’ipopituitarismo, oltre che da adenoma ipofisario, può insorgere a seguito della terapia chirurgica o radiante utilizzata nella cura degli stessi tumori. In alcuni casi, non molto frequenti, si verifica a seguito di traumi cerebrali o infezioni quali ad esempio meningite o altre malattie rare (emocromatosi e sarcoidosi).

Insufficienza ipofisaria, principali malattie

Le principali patologie legate all’ ipopituitarismo sono:

  • Iposurrenalismo o malattia di Addison (carenza di ACTH)
    La carenza di quest’ormone porta a una scarsa stimolazione delle ghiandole surrenali a produrre cortisolo, fondamentale modulatore della risposta allo stress. I sintomi principali sono: astenia, estrema affaticabilità, calo della pressione arteriosa, nausea e diarrea. La cura prevede l’assunzione di farmaci a base di cortisone.
  • Nanismo ipofisario (carenza di GH)
    Nei bambini, l’insufficienza o la mancanza dell’ormone della crescita determina il nanismo. Essi risultano ben proporzionati, ma decisamente più piccoli dei loro coetanei . Circa 1/3 dei bambini affetti da questa patologia risultano sovrappeso, poiché l’ormone GH è responsabile anche dell’accumulo adiposo. Negli adulti, invece il quadro clinico è meno chiaro. Generalmente sono presenti i seguenti sintomi: riduzione della forza muscolare, perdita di energia e vigore, cui si accompagnano osteoporosi e depressione.
  • Ipotiroidismo (carenza di TSH)
    La mancanza di quest’ormone determina un quadro clinico di ipotiroidismo. I sintomi principali sono: astenia, bradicardia e rallentamento globale dell’attività sia fisica che psichica del soggetto. La pelle diventa secca e si va incontro ad un aumento del peso corporeo. Assumendo quotidianamente compresse di tiroxina si ha una completa remissione della malattia.
  • Ipogonadismo (carenza di gonadotropine, ormoni LH e FSH)
    La principale conseguenza di quest’adenoma è l’infertilità. Altri sintomi includono l‘irregolarità del ciclo mestruale fino alla sua scomparsa e, nell’uomo, impotenza e calo della funzione e del desiderio sessuale. Generalmente la terapia farmacologica prevede il ricorso a estrogeni nella donna e testosterone nell’uomo. In alcuni casi si possono somministrare direttamente gonadotropine sintetiche.

Malattie dell’ipofisi, il diabete insipido

La vasopressina o ADH è un ormone prodotto dall’ipotalamo e immagazzinato nella porzione posteriore dell’ipofisi (neuroipofisi). Regola il riassorbimento dell’acqua nel sangue e i processi che inducono il rene a concentrare le urine. La sua mancanza produce il cosiddetto diabete insipido, malattia caratterizzata dall’incapacità dei reni di trattenere l’urina.

Le persone che ne sono affette sperimentano una fortissima disidratazione corporea, nonostante assumano ingenti quantità d’acqua, nell’ordine di 8-10 litri al giorno. I sintomi quindi includono poliuria (eccessiva quantità di urine), e polidipsia, cioè sete eccessiva. Nel trattamento di questa patologia è indispensabile somministrare vasopressina sintetica.

Se il deficit ormonale riguarda tutti gli ormoni sopra elencati, si sperimentano contemporaneamente tutti i sintomi sopra descritti. Il quadro clinico in questo caso prende il nome di pan-ipopituitarismo.

Angela Petrella

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