Una giornata nazionale per non dimenticare i bambini uccisi dai veleni e dall’inquinamento ambientale

Il 25 febbraio di ogni anno deve essere celebrata Giornata Nazionale Vittime dell'Inquinamento Ambientale. È quello che chiedono una serie di associazioni dei siti più inquinati d'Italia, quelli in cui si muore davvero a causa dei veleni sprigionati nell'aria

Il 25 febbraio di ogni anno deve essere celebrata Giornata Nazionale Vittime dell’Inquinamento Ambientale. È quello che chiedono le associazioni dei siti più inquinati d’Italia, quelli in cui si muore davvero a causa dei veleni sprigionati nell’aria.

Oggi è un giorno amaro. Un mese fa, il 25 gennaio, moriva Giorgio Di Ponzio, un ragazzo di appena 15 anni, colpevole solo di vivere in una delle città più inquinate d’Italia: Taranto. Una città dove i casi di tumore in 10 anni sono addirittura raddoppiati.

Dopo un’estenuante battaglia contro il cancro durata 3 anni, il giovane è morto ma i suoi genitori non vogliono che diventi solo un numero, parte di una cifra spaventosamente alta: 84.300 sono ogni anno le vittime dell’inquinamento atmosferico.

Per questo, l’Associazione Genitori Tarantini sta organizzando un coordinamento di tutte le associazioni territoriali dei siti più inquinati d’Italia per chiedere, insieme alla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), di istituire la Giornata Nazionale Vittime dell’Inquinamento Ambientale il 25 Febbraio, data del trigesimo dalla morte di Giorgio.

“L’Italia intera soffre di malattie ambiente-correlate ed i siti altamente inquinati sono a decine sul territorio nazionale. Vittime non sono solo i morti, i malati e chi deve rinunciare ad una buona qualità della vita ma sono anche genitori, fratelli, sorelle, figli che piangono chi non c’è più e assistono chi è rimasto coinvolto da una patologia cronica invalidante. Vittime sono intere popolazioni cui è negato il diritto alla salute, qui a Taranto come in moltissime altre aree esposte a livelli intollerabili di inquinamento” sono le parole di Massimo Castellana, portavoce dell’Associazione Genitori tarantini.

Dal canto suo, la Società Italiana di Medicina Ambientale ha promesso di essere dalla parte delle famiglie delle povere vittime dell’inquinamento. Il presidente Alessandro Miani, ha detto:

“SIMA si adopererà a tutti i livelli Istituzionali per sostenere le Associazioni ed i Comitati coinvolti, affinché venga istituita la Giornata Nazionale Vittime dell’Inquinamento Ambientale. Il Diritto al Lavoro non può prevaricare il Diritto alla Salute. Entrambi possono e devono convivere, a Taranto come in tutte le altre realtà italiane in cui il rischio ambientale impatta negativamente sulla salute delle popolazioni residenti”.

Intanto oggi alle 18 a Taranto avrà luogo una fiaccolata in cui verranno ricordati i bambini, tanti, troppi uccisi dall’inquinamento industriale.

La recente scomparsa di Di Ponzio ha acuito dolori mai sopiti nell’intera comunità tarantina. Dal 18 febbraio in città sono stati affissi i volti di alcuni dei bambini scomparsi su manifesti di 6×3 m.

L’iniziativa ha ricevuto messaggi di solidarietà, come dalla Terra dei fuochi dove per oggi è stata organizzata una fiaccolata analoga da parte dell’Associazione noi Genitori di tutti (Mamme della terra dei fuochi).

Un modo per ricordare a tutti che i piccoli angeli strappati dalle braccia dei loro genitori non sono numeri ma hanno un nome, un volto, ma soprattutto un futuro spezzato e non devono essere dimenticati.

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Francesca Mancuso

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