Gengive che si ritirano: tutte le cause e come prevenire la recessione gengivale

Cos'è la recessione gengivale e come prevenirla.

La radice del dente scoperta e un sorriso che rimane compromesso. Se le gengive si ritirano, spesso è un problema legato al modo in cui si lavano i denti: o poco o troppo vigorosamente. Ed è così che la recessione gengivale potrebbe anche diventare un danno tale da richiedere un intervento chirurgico. Come fare, allora, per evitare il problema, e quali sono le cause?

Nel caso della salute dentale, nella stragrande maggioranza dei casi non c’è genetica o ereditarietà che tengano. La responsabilità dello stato di salute dei nostri denti è soltanto la nostra e dipende dal grado di cura che dedichiamo loro. Le gengive si ritirano? Probabilmente stiamo usando lo spazzolino in una maniera scorretta.

Si tratta, infatti, di un disturbo (che tende ad aumentare con l’età del paziente) che può presentarsi sia se spazzoliamo i denti troppo poco, così favoriamo l’accumulo di placca, sia se lo facciamo in maniera troppo forte e, in quest’ultimo caso, l’azione vigorosa che si esercita fa sì che la radice si scopra poco alla volta.

Cos’è la recessione gengivale e cause

gengive

Sono “gengive ritirate” quando compaiono “arretrate” o comunque spostate rispetto alla propria sede originaria verso la radice del dente. Ciò provoca una evidente compromissione a livello estetico e diversi disturbi come ipersensibilità dentinale, infiammazione locale o addirittura piorrea (malattia a carattere infiammatorio che provoca la caduta dei denti).

Alla base della recessione gengivale altro non c’è che una infiammazione, che può essere dovuta:

  • a mancato o scarso spazzolamento, e quindi alla presenza di placca batterica
  • a un trauma, dovuto – di contro – a uno spazzolamento troppo vigoroso

Oltre a ciò, si può incorrere in recessione gengivale anche a causa di:

  • bruxismo
  • gengivite
  • abitudine di masticare tabacco
  • mancato uso del filo interdentale
  • tendenza a serrare i denti
  • denti storti o malocclusioni
  • affollamento dei denti
  • disturbi alimentari come bulimia
  • ipersensibilità al sodio laurilsolfato, un ingrediente cosmetico schiumogeno che si trova in molti dentifrici commerciali
  • malattie ereditarie gengivali
  • parodontite
  • scorbuto (malattia da grave carenza di vitamina C)

“Ultimamente stiamo osservando la comparsa del problema anche nei pazienti che hanno un piercing labiale che può determinare traumatismo sul tessuto gengivale”. È quanto spiega da Raffaele Acunzo, del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Dentali dell’Università Statale di Milano che in uno studio pubblicato sul Journal of Periodontology è chiaro su un punto: la cattiva igiene orale o lo spazzolare con troppa forza restano le due cause principali.

Un danno che, secondo gli esperti, può arrivare anche a un grado di gravità tale da dover sottoporre il paziente.

Necessità sottolineata da un altro studio, coordinato da Giulio Rasperini, docente presso lo stesso dipartimento e membro della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, e dedicato proprio a questo problema e alle tecniche chirurgiche oggi in uso (chirurgia mucogengivale per riposizionare correttamente il margine della gengiva).

Come evitare la recessione gengivale, prevenzione

La terapia della recessione gengivale inizia senza dubbio con il controllo costante da un dentista e l’eliminazione delle abitudini scorrette.

L’accurata pulizia dentale quotidiana, quindi, fatta con gli strumenti adeguati, è il miglior modo per prevenire il problema delle gengive ritirate.

In genere, gli esperti consigliano di utilizzare uno spazzolino a setole morbide e di spazzolare delicatamente i denti, dalla gengiva al dente, in verticale. In moltissimi casi, consigliano l’uso di spazzolini elettrici.

Infine, fatevi consigliare nella scelta del dentifricio e periodicamente fate una pulizia dentale professionale.

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