GreenEtiquette, ecco il bon ton per essere “educati” con l’ambiente

Anche l'ambiente ha il suo bon-ton. Ecco le regole di comportamento per essere educati con l'ambiente e buoni con la Terra

Anche l’ambiente ha il suo bon-ton. Il galateo o “etichetta” nacque in Italia nel ‘500; da allora ha ispirato o condizionato il nostro comportamento nelle più svariate occasioni. Come si devono fare le presentazioni o apparecchiare la tavola, sino ad arrivare ai rapporti fra condomini e, più recentemente, alla cosiddetta “netiquette“, ossia l’etichetta da seguire navigando in internet, nei social network e nella blogosfera. In un epoca come la nostra, alle prese con i cambiamenti climatici, effetto serra e problemi energetici, il nuovo “galateo” dovrebbe innanzitutto far riferimento a madre natura.

Consigli e pratiche “verdi” ne abbiamo in abbondanza: giornali, televisione, istituzioni e testimonial d’eccezione, come ad esempio Al Gore, ce ne dispensano quotidianamente. Mai nessuno, però, ha stilato un codice di comportamento generale, un’etichetta del vivere sostenibile.

Noi di greenMe.it abbiamo provato a farlo, sintetizzando in pochi punti generali le regole di comportamento per essere “educati” con l’ambiente e “buoni con la Terra”. La GreenEtiquette vuole essere questo, un punto di riferimento alla base di ogni nostra singola scelta, linee guida da tenere a mente per essere “green” in ogni gesto del vivere quotidiano.

È possibile che ci si ritrovi su tutti o solo qualcuno dei punti, ma non per questo dobbiamo sentirci meno eco-friendly: essere green ed educati con la Terra, in fondo, è semplicemente avere il buon senso del rispetto.

1) Impara a leggere le etichette

Per un consumo veramente consapevole, questo punto è sicuramente lo strumento principale. Una lettura attenta dell’etichetta ci fornisce una miniera di informazioni. Gli ingredienti, naturalmente, ma non solo. La provenienza delle materie prime, gli stabilimenti di produzione e di distribuzione, le certificazioni, e molto altro ancora. Poi, coscientemente potremo decidere se acquistare o meno.

2) Privilegia lo sfuso, la filiera corta e l’autoproduzione (meglio se biologico)

Basta alla montagna di plastica che si accumula dopo la spesa! Comprare nei supermercati biologici, nei negozi che vendono sfuso e nelle fiere significa avere più scelta e limitare i rifiuti da imballaggio. Il tempo è sempre troppo poco? Si può optare per un GAS (gruppo di acquisto solidale) per condividere con amici e vicini di casa le liste della spesa, acquistando direttamente dai produttori. Infine, chi fa da sé fa per tre: il pane o lo yoghurt si possono preparare a casa con poco fatica; un piccolo orto si può realizzare persino sul balcone

3) Se per produrlo hanno indebitamente sfruttato persone, animali o risorse, non lo comprare

Un prodotto deve essere buono per chi lo compra, ma anche per chi lo produce: non appoggiare chi sfrutta il lavoro minorile o non rispetta i diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Il piacere d’indossare un capo prodotto con equità… non ha prezzo!

4) Privilegia il rinnovabile, il naturale e il biodegradabile

Questa potrebbe essere la dichiarazione d’amore per la Terra. Significa fidarsi di lei e dei suoi frutti, ma anche che lei può fidarsi di noi, evitandole i nostri sfregi. Non solo risorse ed energie rinnovabili, ma anche piccole azioni, come ad esempio prediligere il lavabile alla comodità dell’usa e getta, contribuiscono ad un sano rapporto di convivenza.

5) Se non ne hai esaurito le potenzialità, non lo buttare, usalo fino in fondo o disfatene

Che si tratti di un foglio di carta, di un maglione che non mettiamo più da due inverni o di un cellulare senza fotocamera, prima di fare quello che oggi è diventato il gesto più semplice, quanto deleterio per Madre Natura, chiediamoci se ciò che vorremmo buttare, ha davvero completato fino in fondo il suo ciclo di vita o, invece, può ancora essere utile e utilizzabile se regalato, venduto o reinventato (vedi punto successivo)

6) Dai nuova vita alle cose

Basta un po’ di tempo, un pizzico di inventiva e una manciata di pazienza per dare nuovamente valore ad oggetti o rifiuti che troppo spesso, magari per pigrizia, consideriamo ormai inutili. Dall’abito che con un paio di accessori diversi torna a farci fare un figurone, alla vecchia tastiera del pc che può trasformarsi con facilità in originali gioielli da sfoggiare. Bottiglie di plastica, tappi in sughero, vinili, buste o vecchi contenitori possono assumere nuovi significati e nuove forme con il riciclo creativo, rivelandosi un tocca sano per l’ambiente e una palestra per la nostra fantasia.

7) Ogni materiale ha il suo cestino

Quando invece non possiamo far altro, ricordiamoci che esiste un bidone apposito per buttare ciascun oggetto o materiale. Carta, vetro, umido, li conosciamo e li cestiniamo correttamente. Ognuno ha il suo cassonetto, ognuno ha la sua modalità di cestinatura.
Ma i rifiuti non si fermano a questi: batterie e olii esausti, medicinali scaduti, lampadine esaurite, rifiuti elettronici (RAEE), sono solo degli esempi. I rispettivi cassonetti li troviamo presso i rivenditori specializzati, oppure presso i centri di raccolta e le isole ecologiche (per la nostra zona, cerchiamole su internet).

8) Non sprecare risorse : acqua ed energia vanno usate con consapevolezza

Un’ottimizzazione delle risorse vuol dire risparmio, sia in termini economici che di CO2 prodotta. In casa, in ufficio, in palestra o in discoteca, ma anche nel tragitto che li separa, cerchiamo di non consumare più energia di quanta ce ne occorre. E se possibile, usiamo la nostra, quella delle nostre braccia e delle nostre gambe: se il tempo e le distanze ce lo permettono scegliamo di andare a piedi o in bicicletta, di non prendere l’ascensore e, se proprio non possiamo rinunciare alle comodità della tecnologia, proviamo a scegliere quella a minor impatto ambientale e, soprattutto, a spegnerla del tutto quando non la utilizziamo. L’acqua, poi, è un bene prezioso e vitale che non tutti hanno la fortuna di avere potabile: usiamola con parsimonia e, se è possibile, beviamo quella del rubinetto.

9) Condividere arricchisce

Stress da coda in autostrada? Sindrome del lunedì? Condividete il tragitto casa-lavoro con i colleghi, i vicini di casa, gli amici (car-sharing/bike-sharing) La routine è difficile da sopportare? Provate a pensare a una nuova soluzione abitativa che riscopra il valore della comunità (co-housing). L’idea del trasloco vi sgomenta? Aiutarsi reciprocamente dimezzerà i tempi e la fatica. Sempre più difficile giostrarsi fra lavoro e famiglia? Mamme e papà, ma anche nonni e zii possono organizzarsi per accudire i bambini, accompagnarli a scuola o agli allenamenti, realizzare feste di compleanno ecc… Non tutte le forme di scambio si misurano col denaro: la solidarietà fa bene all’amicizia. E in più, se condividi risparmi!

10) Sei green? Non ostentarlo

Vivere in armonia con l’ambiente, significa anche vivere in armonia con le persone. Allora per quale motivo dobbiamo sempre ricordare a tutti i nostri amici come buttare quel materiale, cosa comprare, come non sprecare ? Per molti motivi, essere green è una fortuna, oggi; e non è detto che chi non lo sia non lo vorrebbe essere. È green chi usa il buon senso, ovvero la grazia nel porgersi verso gli altri e l’ambiente.

Simona Falasca, Simona Calissano, Mario Notaro

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