Cure naturali: la proloterapia contro il dolore cronico

Chi di noi almeno una volta nella sua vita non si è scontrato con dolori da traumi derivanti magari da un'incidente o dallo stiramento di un muscolo tendineo (per esempio il cosiddetto "strappo" all'inguine o alla coscia) o di un legamento dopo aver fatto una partita a calcetto o una corsa apparentemente innocua.

Senza pensare ad alcune malattie che hanno fra le proprie conseguenze l’indebolimento dei tessuti da cui deriva spesso un dolore cronico che ci portiamo con noi a volte, con un’intensità variabile a seconda del periodo, per tutta la vita. Disturbi spesso anche molto dolorosi per sedare i quali si prendono forse anche con troppa facilità tanti farmaci che, come tali, essendo comunque – questo bisogna sempre ricordarlo! – delle sostanze chimiche, non possono che apportare effetti collaterali sull’organismo, soprattutto quando se ne abusa. E proprio per far fronte a problemi sempre più diffusi nella nostra società sedentaria, quali mal di schiena, colpi di frusta, cervicale, artrosi, fratture, traumi sportivi, artrite, emicrania, discopatie, è da qualche anno arrivata anche in Italia una nuova tecnica importata dagli Stati Uniti, dove viene utilizzata da oltre cinquant’anni, in grado di curare queste problematiche in maniera naturale e senza l’utilizzo di farmaci. Il suo nome? La proloterapia, detta anche terapia rigenerativa infiltrativa.

IN COSA CONSISTE

Viene utilizzata per il trattamento delle sindromi dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico senza l’utilizzo né di farmaci né di chirurgia, ma attraverso semplici infiltrazioni di glucosio (quindi acqua e zucchero) praticate direttamente nelle zone indebolite o lesionate. L’infiltrazione viene praticata direttamente nel legamento o nel tendine interessato dove il glucosio provoca una sorta di infiammazione locale acuta che va a innescare la moltiplicazione (“prolo” deriva infatti dal verbo “proliferare”) e l’attivazione dei fibroblasti, le cellule responsabili del rinnovamento dei tessuti. Una sorta di meccanismo di auto-riparazione insomma attivato dal nostro sistema immunitario grazie al quale tendini (che congiungono il muscolo all’osso) e legamenti (che invece congiungono due ossa formando un’articolazione) riacquistano la loro originaria robustezza insieme alla graduale scomparsa del dolore cronico che accompagna generalmente i disturbi che possono riguardarli.

Il successo terapeutico della proloterapia, che consiste nell’effettivo recupero, che significa guarigione completa, e nel rinforzo di tendini e legamenti, è di oltre il 90%. Un dato confermato da diversi studi scientifici che offre la possibilità di guarire a molte persone (compreso i diabetici in quanto la piccola quantità di zucchero utilizzata nelle infiltrazioni non incide sul loro metabolismo) che soffrono di dolore cronico per disturbi per i quali non esistono altre cure né chirurgiche né farmacologiche.

TUTTI I DISTURBI CURABILI

Mal di schiena, ernie del disco e sciatica, colpi di frusta, artrite, artrosi, traumi sportivi, disturbi al ginocchio, anche in seguito a lesioni al menisco, al gomito (classico esempio è l’epicondilite, detta anche gomito del tennista), alla spalla, al bacino e all’anca, ai legamenti di piede, caviglia, mano e polso (come nel caso della sindrome del tunnel carpale). La proloterapia può essere inoltre molto utile per trattare emicrania e cefalea causate da una lesione dei legamenti del collo. Molto usata anche in ambito sportivo, come per esempio negli Stati Uniti, dove sono già moltissimi gli sportivi – singoli o squadre intere (fra tutte le nazionali americane di sci, basket e football) – che si sottopongono una volta all’anno a sedute di proloteriapia per riparare lesioni o semplicemente rinforzare a titolo preventivo legamenti e tendini.

UNA TECNICA PER TUTTI

La proloterapia può essere praticata a chiunque, anche:

    • Bambini, che hanno una risposta immunitaria alla riparazione molto efficace;
    • Donne in gravidanza, che spesso soffrono di mal di schiena e non possono assumere farmaci antinfiammatori;
    • Diabetici, in quanto la piccola quantità di zucchero utilizzata nelle infiltrazioni, a differenza del cortisone (invece sconsigliato per questi pazienti), non incide sul loro metabolismo;
    • Cardiopatici in terapia con anticoaugulanti, che normalmente non possono assumere antinfiammatori e per i quali quindi la proloterapia può rappresentare l’unico modo per combattere il dolore cronico legato a disturbi tendinei e ai legamenti. L’unica accortezza da tenere è quella di sospendere l’assunzione di anticoagulanti il solo giorno prima dell’infiltrazione.

Foto_Dottor_CAVALLINO_-_Proloterapia

IL TRATTAMENTO

In media sono necessari almeno 3 o 4 trattamenti di infiltrazioni da eseguire a distanza di 4-6 settimane l’uno dall’altro, anche se nei casi più gravi possono rendersi necessarie anche 5 o 6 sedute. L’infiltrazione viene eseguita in anestesia locale per cui si tratta di un trattamento indolore. Ogni seduta costa in media sui 120 euro, non rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale. Solo nel caso delle infiltrazioni che riguardano la zona della colonna vertebrale, che richiedono più tempo e possono essere effettuate soltanto da proloterapisti con molti anni di esperienza, i costi possono salire fino a 200-250 euro a seduta.

Al termine del trattamento, una volta svanito l’effetto anestetico, è possibile avvertire al massimo per un paio di giorni un dolore locale, segno della fase infiammatoria in atto, perfettamente controllabile prendendo degli antidolorifici, facendo impacchi caldi sulla zona interessata e continuando a fare le cose che si fanno nella vita di tutti i giorni perché il movimento aiuta i tessuti che si autogenerano a disporsi nella posizione ottimale.

I proloterapisti autorizzati fanno capo in Italia alla S.I.PRO (Società Italiana di Proloterapia) e non vanno confusi con gli ortopedici. Sono invece solitamente anestesisti, medici delle emergenze, medici dello sport, qualche medico di base, reumatologi che seguono corsi di specializzazione in questa materia negli Stati Uniti di durata variabile e fino a un massimo di tre anni. Se eseguita correttamente e da mani esperte la proloterapia è estremamente sicura e inoffensiva e presenta un indice di rischio molto basso. Fra le possibili complicanze del trattamento soltanto piccole reazioni avverse (piuttosto rare) come per esempio infezioni attorno alla zona infiltrata oppure, quando si agisce sulla spina dorsale, in pochissime occasioni si possono verificare casi di cefalea spinale (perdita temporanea del liquor che avvolge il midollo spinale che comunque si riequilibria nel giro di pochi giorni stando a letto a riposo).

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