Cuore debole: dove andare in estate se si hanno patologie cardiovascolari

Se si soffre di patologie cardiovascolari è bene sottoporsi a un controllo medico prima di partire e scegliere con ogni precauzione la meta che si preferisce.

Pronti per le vacanze, ma il vostro cuore fa qualche scaramuccia? Niente paura! Anche chi soffre di patologie cardiovascolari come scompenso cardiaco, aritmie, coronaropatie o anche la più comune ipertensione, ha la libertà di scegliere la meta che più gli piace, a patto che tenga conto delle noie che potrebbe dare (non è detto!) il proprio cuoricino.

Già che si sia in vacanza in completo relax è il più grosso dei regali che si possa fare al nostro cuore, ma prendere qualche precauzione in più è sempre necessario.

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Lo ricorda l’Associazione Italiana per la Lotta alla Trombosi e le malattie cardiovascolari (ALT), che in un vademecum sottolinea come, in base alla meta prescelta, le criticità possano cambiare. Se è vero che bisogna necessariamente sottoporsi a un controllo medico prima di partire per valutare le condizioni di base ed eventualmente modificare le terapie, dicono gli esperti, è altrettanto vero che sarebbe meglio farlo in base alla destinazione scelta.

Dove andare in estate e cosa fare se il cuore è “debole”

In estate ogni cuore “ha una sua meta”. In montagna, per esempio, l’aria rarefatta e povera di ossigeno rende il respiro più frequente e poco profondo. Oltre i 2mila metri, ma per gli anziani ciò vale già sopra 1.500-1.600 metri, l’organismo può faticare un po’ ad adattarsi alla minor quantità di ossigeno, per cui ci possono essere malesseri, difficoltà a dormire e potrebbero comparire vertigini e la pressione potrebbe alzarsi. Per cui, se avete il cuore già debole ma amate la montagna, sappiate che è meglio evitare sforzi eccessivi, misurate regolarmente la pressione, camminate tutti i giorni, lentamente, e pedalate laddove è possibile.

Al mare, valgono più o meno le regole che si raccomandano a tutti: niente sole nelle ore più calde della giornata (ricordatevi che il caldo aumenta la frequenza cardiaca e favorisce la disidratazione, che a sua volta peggiora gli scambi di ossigeno a livello polmonare e dei vasi periferici), cappelli e magliette bianche, protezione solare, bere tanta acqua e tenersi in moderato movimento, come qualche passeggiata o leggera nuotata. Chi soffre di varici, farebbe bene a non esporre le gambe al sole caldo, mentre è consigliabile fare il bagno solo a stomaco vuoto, perché le cardiopatie favoriscono il rallentamento della digestione.

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L’ideale? La mezza collina dicono gli esperti. Più fresca del mare, con pochi sbalzi di temperatura e una “normale” quantità di ossigeno nell’aria, è perfetta anche per i cardiopatici in condizioni più gravi.

E in città? Approfittate del silenzio e della quiete per fare lunghe pedalate o camminate serali, senza mai dimenticare tanta tanta acqua.

L’appuntamento

La Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa in collaborazione con la commissione medica del Club Alpino Italiano, il 21 agosto in diversi rifugi di Dolomiti, Val d’Aosta, Alpi bergamasche e dell’Abruzzo medici Siia misureranno la pressione dei visitatori e informeranno su ciò che accade a cuore e vasi salendo in quota.

Germana Carillo

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