Uno studio condotto da un team di ricerca dell’Università del Wisconsin, ancora da sottoporre a revisione tra pari, ha stilato un elenco di sintomi che, se connessi alla malattia, potrebbero significare la presenza di un’immunità più forte e duratura.
Per i milioni di persone che in tutto il mondo hanno già contratto il Covid e ne sono guariti è molto importante sapere se hanno sviluppato anticorpi e quanto a lungo durerà la loro immunità. Diverse ricerche scientifiche stanno affrontando proprio questo aspetto.
Ora un nuovo studio americano ha scoperto che avere determinati sintomi durante il corso della malattia potrebbe essere un segnale di successiva immunità “persistente” che assicurerebbe dunque una protezione maggiore.
Il nuovo studio dell’Università del Wisconsin, pubblicato in pre-print il 6 gennaio e non ancora sottoposto a peer review, ha analizzato gli esami del sangue di 113 pazienti contagiati da coronavirus cinque settimane dopo il recupero dalla malattia e poi di nuovo tre mesi dopo.
I ricercatori si sono proposti di determinare il livello di concentrazione di anticorpi circolanti nei loro sistemi in entrambi i momenti.
I risultati sono stati in linea con quelli ottenuti da studi precedenti, ovvero hanno mostrato che i pazienti che avevano contratto in forma più grave la malattia, ma ne erano usciti, avevano concentrazioni più elevate di anticorpi, indicatore chiave dell’immunità.
Ma la ricerca ha anche dimostrato per la prima volta che alcuni sintomi di Covid-19 erano costantemente “correlati con livelli di anticorpi anti-SARS-CoV-2 più elevati” per almeno tre mesi.
I pazienti asintomatici o leggermente sintomatici, al contrario, avevano anticorpi che tendevano a diminuire in breve tempo.
Nel complesso, la ricerca ha rilevato che i soggetti ospedalizzati avevano livelli di anticorpi più elevati rispetto ai soggetti non ospedalizzati ma anche i pazienti che non sono stati ricoverati in ospedale, che però avevano presentato alcuni sintomi specifici, erano dotati di anticorpi più forti e duraturi contro il coronavirus.
Di quali sintomi si trattava?
- Febbre da più di una settimana
- Scarso appetito
- Diarrea
- Dolori addominali e forte mal di stomaco
Così scrivono gli autori dello studio nell’abstract della loro ricerca:
“Come previsto, una maggiore gravità della malattia, età avanzata, sesso maschile, obesità e un punteggio più alto dell’indice di comorbidità di Charlson erano correlati con l’aumento dei livelli di anticorpi anti-SARS-CoV-2. Abbiamo dimostrato per la prima volta che i sintomi del COVID-19, vale a dire febbre, dolore addominale, diarrea e scarso appetito, erano correlati in modo coerente con livelli di anticorpi anti-SARS-CoV-2 più elevati. I nostri risultati forniscono nuove informazioni sullo sviluppo e la persistenza degli anticorpi anti-SARS-CoV-2″.
Gli autori sottolineano la necessità di ulteriori ricerche utili a determinare quali titoli anticorpali siano effettivamente protettivi contro la reinfezione e la loro durata nel tempo.
Fonte: Medrxiv
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