E’ finita. Anche l’11esima epidemia di Ebola è stata sconfitta in Congo. A darne notizia è stato il Ministro della salute Eteni Longondo che ha annunciato la fine dell’epidemia di Ebola, quasi sei mesi dopo la segnalazione dei primi casi e in mezzo all’aumento del COVID-19 nella nazione dell’Africa centrale.
E’ la prima volta che il Congo è libero dall’Ebola in circa due anni e mezzo. Il ministro della salute del Congo, il dottor Eteni Longondo, insieme all’Organizzazione mondiale della sanità ha tenuto una conferenza stampa diffusa via social, spiegando che da 48 giorni non si registrano nuovi casi.
À #Kinshasa, en ce moment même, le @MinSanteRDC, Dr Eteni Longondo a déclaré officiellement ce 18 novembre 2020 la fin de la 11ème épidémie de maladie à virus #Ebola dans l'Équateur, #RDC. pic.twitter.com/4IktlMO1dA
— OMS RDC (@OMSRDCONGO) November 18, 2020
Da quando è iniziata, l’epidemia ha fatto registrare oltre 55 decessi, 119 casi confermati e 75 persone guarite fino al 1° giugno, secondo l’OMS e il ministero della salute del Congo. L’epidemia nel Congo occidentale è arrivata poco prima che nella parte orientale del paese arrivasse la fine ufficiale, il 25 giugno, del secondo focolaio di Ebola più mortale della storia, che ha ucciso 2.280 persone in quasi due anni. I due ceppi non erano correlati, hanno detto i funzionari.
“Questa undicesima epidemia di virus Ebola ha avuto la particolarità di diffondersi molto di più nelle zone sanitarie fluviali e lacustri”, ha detto durante la conferenza stampa il ministro della Salute. “Ciò ha costituito una grande sfida logistica in termini di implementazione delle attività di risposta in un sistema sanitario già indebolito da precedenti epidemie e da un debole coinvolgimento della comunità”.
Le autorità sanitarie, tuttavia, sono state in grado di vaccinare più di 40.000 persone. Longondo ha invitato la popolazione a rimanere vigile e continuare a osservare le misure igieniche
“per evitare la recrudescenza dell’Ebola ma anche per prevenire la diffusione del coronavirus che imperversa nel Paese”.
L’OMS ha elogiato la risposta a questo focolaio sostenendo che il superamento di uno degli agenti patogeni più pericolosi del mondo in comunità remote e di difficile accesso
“dimostra cosa è possibile quando scienza e solidarietà si uniscono”, ha detto Matshidiso Moeti, capo dell’OMS per l’Africa. “Affrontare l’Ebola parallelamente al COVID-19 non è stato facile, ma gran parte dell’esperienza che abbiamo costruito in una malattia è trasferibile a un’altra e sottolinea l’importanza di investire nella preparazione alle emergenze e nello sviluppo delle capacità locali”.
La Croce Rossa: “Non abbassare la guardia”
Si tratta di un traguardo che fa ben sperare ma secondo la Croce Rossa bisogna continuare a prestare attenzione anche alle numerose sfide umanitarie che il paese sta affrontando, inclusa l’emergenza COVID-19 in corso insieme a problemi economici e di sicurezza.
Jacques Katshishi, segretario generale della Croce Rossa del Congo, ha spiegato che il Paese deve continuare a ricevere sostegno dalla comunità internazionale:
“Portare l’Ebola a zero è un risultato enorme, ma ora ci troviamo di fronte alla nostra prossima sfida: mantenerlo tale. I nostri team all’interno della Croce Rossa della RDC stanno affrontando il COVID-19 all’interno di un complesso ambiente umanitario e di sicurezza. Non è il momento di essere compiacenti: il mondo non può permettersi una recrudescenza dell’Ebola nella Repubblica Democratica del Congo.”
Fonti di riferimento: AP, Twitter/OMS
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