Autismo, il silenzio su bambini e ragazzi con spettro autistico è ancora assordante. Un decalogo per capirli meglio

Oggi è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo e un dato è certo: le famiglie sono più sole da oltre un anno. Il decalogo per comprendere bimbi e ragazzi con disturbi dello spettro autistico un po' meglio

Essere autistici ai tempi del Covid è stata roba complicata assai, se si considera che la solitudine è stata portata allo stremo, che pochi o del tutto assenti sono stati i contatti con l’esterno, così come le occasioni di un percorso insieme ad altri e grazie agli altri. Oggi, 2 aprile, ricorre la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo e un dato è certo: le famiglie sono sole e abbandonate da quando è iniziata la pandemia.

Questa è la situazione di chi ha in casa una persona autistica, aggravatasi con i continui lockdown, con l’apri e chiudi delle scuole e dei Centri diurni per gli adulti, chiusure che hanno provocato nelle persone autistiche privazioni con pesanti conseguenze per la loro fragile condizione, perdendo così anche i frutti di anni di terapie.

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In Italia un bambino su 77, nella fascia tra i 7 e i 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi (4,4 volte più delle femmine).

La Giornata è stata istituita nel 2007 dall’Onu per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone con autismo e ogni anno, oltre a convegni e focus, si tingono monumenti e palazzi col colore simbolo della Giornata, il blu.

Intanto, dal Quirinale a Palazzo Madama, tantissimi monumenti hanno aderito a “Light It Up Blue”, illuminandosi di blu la notte del 2 aprile. La Rai dedicherà un ampio spazio al tema su tutte le reti e torna anche quest’anno la campagna di raccolta fondi #sfidAutismo22 della Fondazione Italiana per l’Autismo (Fia), impegnata nel finanziamento di progetti di ricerca su diagnosi precoce e interventi clinici: fino al 10 aprile, sarà possibile donare attraverso un Sms Solidale al 45592.

Infine, la decima edizione della Run for Autism promossa dal Progetto Filippide, domenica 3 aprile, porterà sulle strade del centro di Roma oltre 400 ragazzi autistici da tutta Italia, per testimoniare il ruolo dello sport nell’inclusione sociale.

Il decalogo per comprendere meglio le persone affette da autismo

Ecco alcuni suggerimenti dati da Erickson, una grande realtà specializzata in educazione, didattica, psicologia e lavoro sociale. Tutti da tenere presenti nella relazione con un bambino affetto da disturbi dello spettro autistico, per conoscere al meglio loro e tutto il mondo attorno:

      • I bambini autistici provano tantissime emozioni: spesso le percepiscono, le elaborano e le gestiscono in modo diverso dagli altri

      • I disturbi dello spettro autistico non sono causati da uno scarso affetto da parte dei genitori del bambino ma hanno un’origine neurobiologica. Ciò vuol dire che non è utile fare una rovinosa caccia alle streghe

      • L’autismo non passa con l’età: è una condizione che dura tutta la vita 

      • Per aiutare un bambino autistico serve tanto amore e dedizione, ma servono anche competenze specifiche e un lavoro di rete

      • Anche le persone “a sviluppo tipico” devono cercare di compiere degli sforzi per “mettersi nei panni” delle persone neurodiverse, non solo il contrario

      • Non tutte le persone autistiche sono dei geni o dei fenomeni. La maggior parte delle persone con disturbi dello spettro autistico presenta purtroppo delle significative difficoltà cognitive, comunicative e relazionali che spesso rendono difficile la vita in totale autonomia

      • Non considerate “patologici” i comportamenti di un bambino con disturbi dello spettro autistico, in realtà non lo sono affatto. Valutate attentamente quali comportamenti volete cercare di ridurre o eliminare e se è davvero il caso di farlo.

      • Fatevi aiutare a comprendere il funzionamento neurodiverso guardando le interviste o leggendo le tante esperienze e testimonianze di persone con autismo

      • Trovate tutti i possibili punti di forza e sfruttateli per aumentare la motivazione e il senso di autoefficacia del bambino

      • I bambini autistici NON sono “rinchiusi in una bolla”, a volte però, a causa di un sistema percettivo estremamente particolare e sensibile, hanno bisogno di ridurre al minimo gli input sensoriali

      • I bambini con autismo sono una risorsa per tutti i loro compagni di classe e spesso le soluzioni educative e didattiche adottate dai docenti per venire incontro ai loro bisogni speciali risultano molto utili anche ai compagni a sviluppo tipico

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    Fonte: Erickson

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