Argilla canadese: uccide i batteri super resistenti agli antibiotici

Gli aborigeni canadesi utilizzano da secoli l’argilla della Kisameet Bay, nella British Columbia, per curare le malattie, dal mal di stomaco alle irritazioni cutanee. Ora i ricercatori hanno scoperto che l’argilla canadese potrebbe avere davvero delle proprietà curative.

Gli aborigeni canadesi utilizzano da secoli l’argilla della Kisameet Bay, nella British Columbia, per curare le malattie, dal mal di stomaco alle irritazioni cutanee. Ora i ricercatori hanno scoperto che l’argilla canadese potrebbe avere davvero delle proprietà curative.

L’argilla canadese sarebbe efficace contro le gravi infezioni causate dai batteri super resistenti agli antibiotici. In uno studio pubblicato di recente dai ricercatori dell’Università della British Columbia gli scienziati hanno scoperto che un gruppo di batteri pericolosi viene letteralmente annientato quando entra a contatto con una combinazione di acqua e argilla canadese.

Si tratta dei batteri super resistenti già responsabili della maggior parte delle infezioni negli ospedali degli Stati Uniti. Tali batteri includono Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa e Enterobacter.

A parere degli esperti, si potrebbe trattare di un importante passo avanti nel contrastare i batteri super resistenti agli antibiotici. Al momento però l’argilla canadese non è ancora pronta per poter essere utilizzata come un vero e proprio farmaco. Infatti secondo i ricercatori combattere le malattie nell’organismo umano è molto più difficile che sconfiggere dei batteri semplicemente coltivati in provetta.

Non è ancora noto se l’argilla canadese sarà sicura in modo che il suo impiego possa diffondersi in tutto il mondo. Dunque saranno necessari ulteriori approfondimenti sull’argomento.

argilla canadese

argilla canadese 2

Inoltre i ricercatori devono ancora comprendere i meccanismi che permettono all’argilla canadese di annientare i batteri. I risultati del primo studio possono essere considerati molto positivi, ma probabilmente dovremo aspettare ancora per capire se l’argilla canadese potrà essere utilizzata in ambiente medico per contrastare i batteri super resistenti.

Fonte foto: British Columbia University

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