Meno antibiotici negli allevamenti, prima che sia troppo tardi. L’allarme dell’Efsa

Antibiotici e antimicrobici negli allevamenti, è arrivato davvero il momento di ridurne l’utilizzo. L’Efsa lo conferma di fronte alla diffusione dei batteri super resistenti agli antibiotici che possono portare a gravi conseguenze per la salute umana.

Antibiotici e antimicrobici negli allevamenti, è arrivato davvero il momento di ridurne l’utilizzo. L’Efsa lo conferma di fronte alla diffusione dei batteri super resistenti agli antibiotici che possono portare a gravi conseguenze per la salute umana.

L’Efsa ha confermato che la somministrazione di antibiotici agli animali contribuisce alla diffusione dell’antibiotico-resistenza dei batteri, un problema che fa sempre più paura perché noi stessi potremmo contrarre infezioni incurabili con i farmaci che abbiamo a disposizione.

Ora l’idea dell’Efsa è di puntare sulle strategie che sono già disponibili e che possono essere migliorate per prevenire l’antibiotico-resistenza. A parere dell’Efsa gli antibiotici che ora abbiamo a disposizione devono essere utilizzati con le dovute cautele e solo quando servono davvero non solo per quanto riguarda la salute umana ma anche per gli animali negli allevamenti.

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Tra le strategie di controllo che fino ad ora si sono rivelate importanti per guidare il cambiamento troviamo proprio la riduzione del ricorso agli antibiotici. Dunque secondo l’Efsa la somministrazione di antibiotici agli animali dovrebbe essere ridotta al minimo necessario per trattare le infezioni. Solo in casi eccezionali gli antibiotici negli allevamenti andrebbero impiegati per la prevenzione.

antibiotici allevamenti efsa

Gli antibiotici più importanti per la salvaguardia della salute umana andrebbero somministrati agli animali da allevamento soltanto nei casi più estremi, ove non vi siano davvero delle alternative.

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L’Efsa ricorda che per gli animali esistono già delle alternative agli antibiotici e delle strategie che garantiscono la riduzione dei farmaci da somministrare negli allevamenti. Tra queste alternative l’Efsa indica i vaccini, i probiotici e i prebiotici.

Ridurre l’uso di antibiotici e trovare delle alternative secondo l’Efsa però non basta. Bisogna ripensare all’intero sistema degli allevamenti intensivi per aumentare le buone pratiche che aiutano a prevenire la diffusione delle malattie e delle infezioni tra gli animali.

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Secondo l’Efsa ridurre l’uso di antibiotici nella produzione di cibo di origine animale porterà ad una riduzione generale dell’antibiotico-resistenza dei batteri presenti negli animali e nel cibo stesso. L’impatto di tale riduzione al momento non è però ancora quantificabile. Dovremo aspettare luglio 2017 per saperne di più. Tra alcuni mesi infatti l’Efsa pubblicherà i nuovi dati sui batteri resistenti agli antibiotici nel cibo, negli animali e nelle persone.

Leggi qui il parere scientifico dell’Efsa sulla riduzione degli antibiotici negli allevamenti. Guarda qui l’infografica interattiva.

Marta Albè

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