I 10 pollini più allergizzanti

Quali sono i pollini che provocano maggiori allergie?

Quali sono i pollini che provocano maggiori allergie?

Soffrite di allergie ai pollini? La diffusione dei pollini corrisponde solitamente al periodo di fioritura delle piante, che può variare da Nord a Sud e da una regione all’altra.

Chi soffre di allergia ai pollini dovrebbe fare attenzione a frutta e a verdura cruda per via delle allergie incrociate. Ad esempio, l’allergene della betulla è quasi uguale a quello della mela. La cottura della frutta e della verdura può ridurre il rischio di reazioni allergiche.

Scopriamo quali sono alcuni dei pollini più allergizzanti e in quali periodi dell’anno sono più diffusi.

Pollini di pioppo

Il pioppo fa parte della famiglia delle Salicacee. Le specie più rappresentative sono il pioppo bianco (P. alba), il pioppo tremolo (P. tremula), il pioppo nero (P. nigra), il pioppo canadese (P. canadensis). I pollini di pioppo iniziano a diffondersi nei mesi di febbraio e marzo.

Pollini di betulla

La betulla fa parte della famiglia delle Betullacee. È un albero diffuso soprattutto nell’Italia settentrionale e centrale. I pollini di betulla sono presenti soprattutto tra i mesi di marzo e maggio.

Pollini di ambrosia

Altri pollini molto diffusi e tra i più allergizzanti sono i pollini di ambrosia. L’ambrosia fa parte della famiglia delle Composite. Si tratta di una pianta che libera polline molto allergenico. L’allergia compare durante il periodo di fioritura dell’ambrosia che va da fine luglio a metà ottobre.

Pollini delle graminacee

La famiglia delle Graminaceae è la più diffusa sul nostro pianeta. Comprende oltre 100 generi per un totale di circa 8000 specie. I pollini delle graminacee si diffondono da aprile a settembre. La primavera e l’estate sono dunque le stagioni tipiche per questa allergia.

Pollini delle poligonacee

La famiglia delle Poligonacee, include soprattutto specie erbacee perenni, diffuse per lo più nelle regioni temperate boreali. In Italia sono presenti specie coltivate come il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) e il rabarbaro (Rheum officinalis). La fioritura avviene da aprile a luglio. Il mese più a rischio per le allergie alle Poligonacee è maggio.

tabella pollini

Pollini della parietaria

La parietaria fa parte della famiglia delle Urticacee. I pollini delle Urticacee si rinvengono da marzo a ottobre. Fa parte della famiglia delle Urticacee anche la comune ortica. La parietaria è conosciuta in alcune regioni come erba muraiola.

Ulivo

L’ulivo fa parte della famiglia delle Oleacee, piante che crescono spontaneamente nelle zone a clima mediterraneo o che vengono coltivate a scopo sia agricolo che ornamentale. I pollini di ulivo si registrano tra maggio e giugno.

Pollini di dente di leone

Il dente di leone fa parte della famiglia delle Composite. È conosciuto anche come tarassaco o soffione. La diffusione dei pollini di dente di leone avviene soprattutto in estate. Tenete comunque conto che il periodo di pollinazione è lungo e va da febbraio a novembre.

Pollini di artemisia

L’assenzio selvatico o artemisia è una pianta diffusa soprattutto nelle zone rurali e nei boschi. La diffusione dei suoi pollini va di pari passo con quella dei pollini di ambrosia. Entrambe le specie fanno parte della famiglia delle Composite.

Pollini di nocciolo

I pollini di nocciolo sono presenti tra gennaio e marzo e scatenano un’allergia elevata. Chi soffre di allergie ai pollini di nocciolo potrebbe essere allergico anche a betulla, ontano nero e carpino bianco a causa dell’omologia tra le componenti di questi pollini.

Altri pollini allergizzanti

Tra gli altri pollini che causano allergie troviamo quelli di quercia, faggio, carpino nero, acero, ontano, cipresso, mirto, eucalipto, frassino, platano, salice, olmo e alternaria.

Segui qui il bollettino dei pollini per scoprire luoghi, periodi e livelli di diffusione regione per regione.

Consulta qui la mappa dei pollini e scarica qui e qui le app per monitorarli.

Non dimenticate che esistono dei rimedi naturali per le allergie ai pollini, a partire dal macerato glicerico di Ribes nigrum.

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