Farmaci sfusi, finalmente! Al via la sperimentazione contro lo spreco dei medicinali

Anche in campo farmaceutico, purtroppo, ci sono molti sprechi e tanti medicinali, rimasti per lungo tempo inutilizzati nelle nostre case, finiscono per essere buttati. Una possibile soluzione? Dare la possibilità ai pazienti di acquistare farmaci sfusi. La sperimentazione a cura dell'Aifa potrebbe partire a breve.

Ogni anno 6mila tonnellate di farmaci vengono gettati via. Ora le medicine sfuse promettono di combattere gli sprechi

Anche in campo farmaceutico, purtroppo, ci sono molti sprechi e tanti medicinali, rimasti per lungo tempo inutilizzati nelle nostre case, finiscono per essere buttati. Una possibile soluzione? Dare la possibilità ai pazienti di acquistare farmaci sfusi. La sperimentazione, a cura dell’Aifa, potrebbe partire a breve.

Sarà capitato un po’ a tutti noi di assumere farmaci per un determinato periodo ma di non consumare tutta la confezione che, rimasta poi per troppo tempo inutilizzata nella cassetta dei medicinali, viene gettata via in quanto scaduta. È uno dei tanti esempi di spreco di medicinali contro il quale è necessario agire.

Se ne parla già da molto tempo, ma nessuna azione concreta è stata mai fatta per arrivare ad una soluzione. Stavolta potrebbe essere diverso. L’idea dell’Aifa, Agenzia italiana del Farmaco, su cui si sta lavorando già da qualche settimana è quella di inserire la possibilità di acquistare medicinali sfusi.

Come ha spiegato il Direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, a Quotidiano sanità

“Si potrebbe partire per esempio da una classe terapeutica e da un gruppo di farmacie e produttori selezionati attraverso cui sperimentare e perfezionare i meccanismi operativi”.

Al momento gli esperti Aifa che si stanno occupando della questione sono ancora nella fase preliminare, ovvero quella in cui si raccolgono informazioni ed esperienze dai paesi dove già esiste la possibilità di acquistare farmaci monodose. Parliamo ad esempio di Regno Unito, Germania, Stati Uniti e più recentemente anche di Francia e Svizzera, nazioni dove sono iniziate da poco delle sperimentazioni.

Si stanno analizzando, dunque, criticità e possibili soluzioni della vendita di farmaci sfusi dai vari punti di vista: industriale, medico, farmaceutico e naturalmente dalla parte del paziente che dovrà acquistarli e utilizzarli in tutta sicurezza.

Come sottolinea Li Bassi entro pochi mesi si potrà essere già pronti per avviare la fase pilota ma :

“È un qualcosa che dobbiamo fare per gradi e ci vorrà probabilmente molto tempo”

Entusiasta il ministro della Salute Grillo che già negli scorsi anni, quando si trovava all’opposizione, aveva portato avanti una proposta simile per contrastare lo spreco di farmaci e che considera l’introduzione di medicinali sfusi come “una vera e propria rivoluzione in campo farmaceutico“.

Gli aspetti positivi della vendita di farmaci sfusi

Molti i vantaggi dell’introduzione di medicinali monodose nelle farmacie, innanzitutto ridurre gli sprechi che, secondo l’Associazione dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale, si concretizzano ogni anno in 6mila tonnellate di farmaci gettati via. La conseguenza positiva di ciò è poi che andrebbe a diminuire la spesa sia per il paziente che per il servizio sanitario.

Ma i vantaggi sarebbero un po’ per tutti e ne beneficerebbero anche le aziende produttrici in quanto avrebbero l’occasione di rendere più efficiente la produzione e risparmiare sui costi. 

C’è da considerare però anche altro: si eliminerebbero ad esempio i rischi di tenere in casa dei medicinali, che al momento non servono e che possono essere utilizzati distrattamente dopo tanto tempo anche superata la data di scadenza oppure in dosi errate. C’è il rischio poi che siano mal conservati o ancora che finiscano in mano ai bambini.

Vi è poi il fattore ambientale, non solo non si getterebbero più via i farmaci (o comunque si ridurrebbe di molto questo tipo di rifiuti) ma ci sarebbe anche meno spreco di carta e confezioni varie. Come ha dichiarato Li Bassi:

“In alcuni paesi invece di consegnare molti pacchetti i farmaci vengono consegnati in grandi bidoni e in alcune realtà i fogli illustrativi vengono stampati direttamente dal farmacista. Si riducono gli sprechi e si rende più efficiente e sostenibile la produzione”.

Certo non mancano le criticità, ad esempio valutare al meglio tutte le norme igieniche che i farmacisti dovranno tenere bene in considerazione per poter gestire e vendere tali farmaci. Ma il gioco sembra valere davvero la candela.

Questo cambio di rotta in campo farmacologico potrebbe effettivamente rivelarsi una grande svolta.

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Francesca Biagioli

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