Il colesterolo cattivo potrebbe essere tra le cause della sclerosi laterale amiotrofica, lo studio

Non solo colesterolo Ldl, ma anche fumo e attività fisica eccessiva potrebbero essere i fattori di rischio della Sclerosi laterale amiotrofica

Una patologia degenerativa progressiva che comporta la graduale perdita del movimento muscolare volontario, la Sla è una di quelle malattie per le quali non esiste ancora una cura definitiva. Da sempre, però, diversi fattori sono associati al suo sviluppo, come alcuni geni, lo stile di vita o alcuni tipi di traumi.

Ora, al Centro Regionale Esperto Sla dell’Ospedale Molinette e dell’Università di Torino si è messo sul banco degli imputati anche il colesterolo cosiddetto “cattivo” come una delle cause genetiche della Sla.

Quello condotto con il National Institutes of Health di Bethesda negli Stati Uniti è lo studio genetico più ampio finora mai eseguito sulla Sla e apre le porte non solo a una nuova opportunità di prevenzione ma anche a nuovi interventi terapeutici di precisione.

Secondo gli studiosi, l’iperlipemia (ossia proprio l’aumento patologico del colesterolo o dei grassi nel sangue) sarebbe in sostanza uno dei fattori di rischio genetici per la sclerosi laterale amiotrofica. Ma ad essa si aggiungono anche il vizio del fumo ed elevati livelli di attività fisica. Se, insomma, un’attività fisica moderata e un maggiore livello di istruzione sono fattori protettivi per la malattia, un esercizio fisico troppo intenso potrebbe rivelarsi dannoso.

Lo studio

Le indagini sono state condotte dal professor Adriano Chiò, dal professor Andrea Calvo e dal loro gruppo di ricerca. A essere stata utilizzata è stata la randomizzazione mendeliana, su 20.806 casi di Sla e 59.804 controlli di origine europea, analizzando 10.031.630 varianti geniche associate a 889 “tratti”, che includono un’ampia gamma di caratteristiche fisiologiche e di fenotipi di malattia. Ciascun tratto è stato analizzato separatamente per determinare se è in grado di modificare il rischio di Sla.

In questo modo, i ricercatori hanno dimostrato che le Ldl (le lipoproteine a bassa densità, e quindi il cosiddetto colesterolo cattivo) sono un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo della Sla e hanno anche identificato i tratti genici che sono alla base della correlazione tra Ldl e Sla.

La Sla è una malattia che porta a una degenerazione dei neuroni dei motoneuroni causando una paralisi totale. La sua incidenza è di circa 1 – 3 casi ogni 100mila abitanti in un anno e solo in Italia si stimano almeno 3.500 malati e 1.000 nuovi casi annualmente. Se è vero come è vero che attualmente non esiste nessuna cura, ben venga una scoperta scientifica che ne consenta almeno una drastica prevenzione.

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Germana Carillo

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