Creme solari: qual è il modo giusto di spalmarle? Miti e verità

Come spalmare correttamente la protezione solare, con consigli e miti da sfatare

Come spalmarsi una crema solare? Niente di più semplice direte voi, non considerando che quella con cui state per impiastricciarvi non è una crema qualunque ma è la protezione che vi farà da “scudo” nelle prossime ore di esposizione al sole. Serve un manuale per crema solare, dunque? Non proprio, ma è bene puntualizzare certe regole e sfatare certe leggende.

Consumer ReportConsumer report, noto giornale di una delle principali associazioni di consumatori americane, tenta di far chiarezza su come e quando cospargere sul corpo una crema solare e sui tanti miti che girano attorno ad essa.

Esattamente come usare il filo interdentale, per esempio, anche il modo e i tempi in cui la si spalma può fare la differenza, a tutto vantaggio della pelle, contro macchie e possibili tumori. La chiave, insomma, non è solo quella di mettere la crema solare ma di stenderla correttamente.

Ecco allora alcune verità ma anche falsi miti sulle creme solari e la loro corretta applicazione.

Se metto la protezione solare al mattino, sono protetto tutto il giorno

Falso: a differenza di alcuni deodoranti o farmaci per l’allergia che garantiscono una protezione 24 ore su 24, non esiste una protezione solare a lunga durata. Una volta sulla pelle, la protezione solare inizia a logorarsi e dopo un paio d’ore diventa meno efficace, per cui gli esperti raccomandano di riapplicare la crema ogni 2 ore o immediatamente dopo aver nuotato o sudato molto.

Un tubetto di circa 200 ml di crema solare non basta per una vacanza di una settimana

Vero: quando siete in spiaggia o in piscina e la maggior parte della pelle è esposta, le linee guida richiedono l’uso di uno o due grammi di crema solare (quanto una pallina da golf) per applicazione. E dato che si dovrebbe riapplicare ogni 2 ore o subito dopo aver nuotato, di ml se ne consumano a iosa… Quando non siete in costume, ricordate comunque di proteggere viso, collo, orecchie e braccia.

Non ho bisogno della protezione solare nei giorni nuvolosi

Falso: i raggi UV del sole raggiungono ancora la pelle anche quando è nuvoloso, per cui la crema va messa anche se non c’è sole diretto.

Una protezione solare con un SPF alto protegge la pelle più a lungo

Falso: Indipendentemente dal SPF, tutti i filtri solari perdono efficacia nel tempo ed è vero che è necessario applicare tanto e spesso. L’SPF adatto a ciascuna persona dipende dal fototipo, indicativamente una crema con SPF 15 assorbe il 92 % delle radiazioni UVB e una crema con SPF 40 ne assorbe il 97.5%.

Ho bisogno di un cappello anche se sto usando la protezione solare

Vero: anche la migliore protezione solare applicata correttamente non può dare protezione al 100% dai raggi UV, per cui gli esperti consigliano di indossare anche indumenti protettivi e un cappello a tesa.

Non ci sono casi di cancro alla pelle nella mia famiglia, per cui non devo preoccuparmi

Falso: una predisposizione genetica al cancro della pelle è solo un pezzo del puzzle e indipendentemente dal fatto che non ci siano stati casi di cancro della pelle in famiglia, è fondamentale proteggere comunque la pelle. Secondo le stime dell’AAD, evitare l’esposizione ai raggi UV potrebbe prevenire più di 3 milioni di casi di cancro della pelle ogni anno.

Ho bisogno di una protezione solare durante tutte le ore di luce del giorno

Vero: i raggi UVB (i più dannosi) sono più forti dalle 10 alle 16, ma è bene tenere a mente che l’intensità dell’irradiazione solare aumenta anche con la stagione (in estate nel nostro emisfero); con l’altitudine (+4% ogni 300 metri); con la latitudine (in Paesi vicini all’equatore) e nelle vicinanze di superfici riflettenti (lago, mare, neve). In ogni caso è bene proteggersi in tutte le ore.

Ci si abbronza di meno utilizzando una crema solare

Assolutamente falso! Ci si abbronzerà più lentamente e gradualmente, ma si ottiene ugualmente una bella abbronzatura che durerà anche più a lungo, limitando i danni cutanei legati all’esposizione solare.

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Germana Carillo

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