Osteopatia e chiropratica diventano finalmente professioni sanitarie

L’osteopatia è diventata una vera e propria professione sanitaria riconosciuta ufficialmente dallo stato Italiano. La novità tanto attesa, che riguarda anche la chiropratica, si è finalmente trasformata in realtà grazie all’articolo 7 del Ddl Lorenzin sulla Riforma degli Ordini e le Sperimentazioni Cliniche.

L’osteopatia è diventata una vera e propria professione sanitaria riconosciuta ufficialmente dallo stato Italiano. La novità tanto attesa, che riguarda anche la chiropratica, si è finalmente trasformata in realtà grazie all’articolo 7 del Ddl Lorenzin sulla Riforma degli Ordini e le Sperimentazioni Cliniche.

Il 22 dicembre è stato approvato al Senato, in larga maggioranza, il Ddl1324-b dopo 4 anni dalla sua formulazione. Il cambiamento è davvero rilevante: l’osteopatia diventa professione sanitaria a tutti gli effetti. Un traguardo importante non solo per i professionisti che esercitano ma anche per tutte le persone che vi si affidano con soddisfazione.

Ricordiamo che l’osteopatia è una pratica manuale (fino ad oggi parte della cosiddetta “medicina alternativa”) che considera l’individuo nella sua totalità in modo da ristabilire l’equilibrio all’interno dell’organismo. Si tratta di un approccio non sintomatico che vuole valutare la complessità del corpo e della mente di ogni singola persona per favorirne la guarigione.

Così ha commentato l’approvazione del decreto Paola Sciomachen, Presidente del ROI – Registro degli Osteopati d’Italia:

“Tutti gli osteopati italiani ricorderanno a lungo questo Natale. Un risultato atteso da tempo e fortemente voluto dal Registro che in questi tre anni ha partecipato attivamente all’iter di approvazione del provvedimento. Si tratta di un importante traguardo che traccia il nuovo percorso verso l’istituzione dell’osteopatia come professione sanitaria”

Il Ddl riscrive la procedura per il riconoscimento di nuove professioni sanitarie, tra queste non solo l’osteopatia ma anche la chiropratica.

Il percorso in realtà è appena all’inizio e c’è ancora molto da fare per renderlo definitivo: l’iter delineato dal nuovo decreto legge prevede infatti, prima di istituire la professione sanitaria, la definizione delle competenze professionali, l’ambito di attività e i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti connessi a tali professioni, il tutto previo parere tecnico scientifico del Consiglio Superiore di Sanità (Css) e con accordi sanciti in Conferenza Stato Regioni.

Si dovrà anche definire l’iter formativo che occorrerà per esercitare ufficialmente la “nuova” professione. Stabilirlo sarà compito di un decreto del Ministero dell’Istruzione (Miur) che stabilità la formazione necessaria alle professioni ora regolamentate, come previsto dall’articolo 3– bis del Ddl.

Le nuove professioni saranno dotate anche di ordini professionali e seguiranno una propria deontologia. Sono inoltre previste sanzioni per chi non rispetta i criteri fissati e per gli abusivi.

In realtà il Ddl Lorenzin introduce molte altre novità oltre al riconoscimento degli osteopati e dei chiropratici. La riforma interessa anche altri aspetti di professioni mediche come infermieri, ostetriche, tecnici di radiologia medica e tecnici sanitari. Tra l’altro come ha dichiarato il ministro Lorenzin:

“D’ora in avanti basterà che gli iscritti a un albo siano superiori a 50mila professionisti per poter richiedere al Ministero della salute l’istituzione di un nuovo Ordine”.

Potete leggere tutte le novità introdotte dal decreto sul sito del ministero.

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