Sedentarietà, la malattia dei giorni nostri. Italia tra le 20 nazioni più “pigre”

La pigrizia va considerata una vera patologia, dicono gli esperti. Ma qual è la giusta dose di esercizio fisico?

Siete pigri? Allora siete malati! Proprio così: indolenza, malavoglia e svogliatezza equivalgono a una patologia coi fiocchi. E indovinate un po’ qual è il Paese più sedentario al mondo? Ma certo, l’Italia! Che con 24 milioni di pigroni che non alzano un dito s’è beccata il privilegio di essere inclusa tra le 20 nazioni più pantofolaie del globo.

E ciò sarebbe di poco conto se non fosse arrivato il monito dall’Oms secondo cui la mancanza di esercizio fisico è una delle cause principali di mortalità e sarebbe da associare anche a una maggior probabilità di malattie cardiovascolari, di diabete e di tumori.

Come fare allora per darci una mossa? Gli esperti ci vanno giù pesante: considerare la pigrizia una vera e propria patologia, tanto che l’Academy of Medical Royal Colleges inglese propone di coniare una nuova malattia, la “sindrome della morte da sedentarietà“.

Rimedi? La stessa Organizzazione mondiale della Sanità e molte altre linee guida internazionali sostengono che siano necessarie almeno due ore e mezza di allenamento alla settimana per tenersi sani e in forma. Ma già solo parlare di 150 minuti di attività fisica in 7 giorni scoraggia molte persone, che preferiscono a quel punto non muovere nemmeno un passo.

Arrivano allora a fagiolo alcuni studi che osservano che per molti l’idea di dover arrivare a due ore e mezzo di esercizio in una settimana è scoraggiante: “Forse dovremmo focalizzarci di più su chi è del tutto inattivo per spronarlo a muoversi almeno un po’, sottolineando i benefici che apporta una pur piccola “dose” di esercizio fisico — sottolineano gli autori —. Alcune ricerche indicano che anche con un’ora di attività moderata o vigorosa a settimana si ha una minima riduzione della mortalità. Non proponiamo una marcia indietro dalla quantità di moto raccomandata, ma per chi non ci arriva possiamo tentare traguardi intermedi”.

Ok, perfetto, non bisogna stramazzare su un tapis roulant se non ce la si fa. Ma perché muoversi faccia davvero bene serve impegnarsi davvero e non soltanto camminare di tanto in tanto per dieci minuti. Quello su cui sono d’accordo gli esperti è che non ci vogliono “sconti” su durata e intensità degli allenamenti, a meno che non si abbiano problemi di salute che impongano di sottoporsi a poca fatica. La conferma arriva da una ricerca australiana appena pubblicata su JAMA Internal Medicine: un’attività fisica vigorosa riduce di molto il rischio di morte.

Qual è allora la giusta dose di esercizio fisico? Semplice, varia da persona a persona, considerandone in primo luogo età ed eventuali patologie. Resta comunque sempre vero che “costanza” è la parola chiave: né troppo né troppo poco ma, soprattutto, dedicarsi all’attività fisica in maniera regolare. Ecco un motivo in più per camminare e fare movimento per almeno una mezz’ora al giorno.

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