Musica troppo altra in cuffia: l’udito dei giovani a rischio

L'udito, soprattutto quello dei più giovani, è a rischio a causa dei decibel assordanti della musica nelle orecchie, ma anche degli eccessi delle discoteche e degli stadi

Musica in cuffia e non solo: l’udito, soprattutto quello dei più giovani, è a rischio a causa dei decibel assordanti delle canzonette sparate nelle orecchie, ma anche degli eccessi delle discoteche e degli stadi. A dare l’allarme è l’Oms che, in occasione della Giornata mondiale dell’Udito, ha invitato i ragazzi di tutto il mondo a limitare l’uso delle cuffiette a non più di un’ora al giorno.

Un monito che scaturisce da alcuni dati precisi: circa 1,1 miliardi di teenager e giovani adulti, infatti, sono a rischio di sviluppare una perdita di udito a causa dell’ascolto non sicuro di musica con le cuffie e per “l’esposizione a livelli dannosi di rumore in eventi e luoghi di intrattenimento“.

Nei Paesi ad alto e medio reddito un ragazzo su 2 di età compresa tra i 12 e i 35 anni usa in maniera costante smartphone, lettori Mp3 e altri dispositivi per l’ascolto della musica e non li usa in condizioni di sicurezza, mentre il 40% è esposto a livelli sonori potenzialmente dannosi in locali notturni, concerti o eventi sportivi. Per cui, non è un caso se 1 adolescente su 5 lamenti un disturbo uditivo, mentre i numeri risultano in aumento del 30% negli ultimi 15 anni.

Non solo, quindi, l’invito ad usare di meno le cuffie, ma anche ad abbassare il volume, tentando di “non superare il 60% del massimo consentito dai dispositivi utilizzati“. E il perché è presto detto: il volume eccessivo può avere danneggiare le cellule nervose sensibili dell’orecchio interno, che sono così indotte a vibrare con intensità eccessiva fino a rompersi e morire.

L’Oms, infine, stila una lista delle soglie temporali massime, a seconda dei decibel, da non superare per salvaguardare il proprio udito. Jet a parte (meno di un secondo), la vuvuzela (ve la ricordate ai Mondiali di calcio in Sudafrica?) è al primo posto quanto a inascoltabilità, con i suoi 120 decibel: per non correre rischi si dovrebbe limitare l’esposizione a 9 secondi. Ma subito dopo viene la musica dal vivo, con 115 decibel e un massimo di 28 secondi tollerabili per un ascolto sicuro.

Il livello quotidiano raccomandato per qualunque suono non dovrebbe superare gli 85 decibel per un massimo di 8 ore, ma sotto questa soglia nella lista si trovano solo elettrodomestici e sveglie.

Germana Carillo

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