Forest bathing, la terapia segreta degli alberi

Il Forest Bathing, la terapia segreta degli alberi: le piante migliori si trovano tutte anche nell'area del Mediterraneo.

Il Forest Bathing, la terapia segreta degli alberi: tutte le piante migliori si trovano anche nell’area del Mediterraneo.

La Natura, gli alberi, ci rigenerano. In fondo lo sappiamo già spontaneamente: quando siamo stressati, di cattivo umore, nervosi, anche solo una passeggiata immersi nel verde della Natura ci aiuta a sentirci subito meglio.

La scienza conferma che non si tratta affatto di suggestione: stare a contatto con il Verde induce calma e serenità, regolarizza il battito cardiaco, modula la pressione arteriosa, alza le difese immunitarie e la capacità di contrastare malattie e tumori (uno studio giapponese ha dimostrato una correlazione diretta tra maggiore percentuale di copertura forestale e minore mortalità), diminuisce l’aggressività, aumenta l’energia e ha effetti anche direttamente sulla mente, stimolando la memoria e tutte le capacità cognitive.

Tutta la vegetazione contribuisce al nostro benessere psicofisico: e funziona anche solo ammirandola all’interno di un paesaggio naturale. Qualsiasi ambiente – grande o piccolo, semplice o complesso – caratterizzato da una presenza significativa di “Natura” (dalle piante in vaso agli alberi di un bosco o della foresta amazzonica) – diventa terapeutico: lo affermano, senza dubbi, Marco Mencagli e Marco Nieri nel loro libro “La terapia segreta degli alberi” (linkaffiliazione)(Sperling & Kupfer). Così, a seconda delle preferenze e delle esigenze, saremo richiamati – ad esempio – a immergerci in spazi aperti (il modello savana) oppure a rifugiarci in un giardino (che simbolicamente richiama l’idea di una stanza, più protetta e definita) o a cercare un ambiente in cui la presenza dell’acqua (a livello inconscio rappresenta un fondamentale sostegno alla vita) sia importante.

Pur senza dimenticare quelle pratiche che prevedono di abbracciare gli alberi, la vera novità è il “forest bathing”: una sorta di immersione nella foresta che consente di fare il “pieno” di monoterpeni (sostanze emesse dalle foglie e responsabili dell’aroma delle piante, sono per noi benefiche; vengono assorbite attraverso la pelle ma anche per via olfattiva) e respirare ioni negativi (particolarmente presenti a ridosso di cascate d’acqua ma anche in ambienti naturali, tra le altre cose inducono un maggior rilassamento e una minore irritabilità).

Dati scientifici alla mano, non resta dunque che pianificare del tempo per lunghe, lunghissime passeggiate o giornate i mezzo ai boschi di leccio, quercia spinosa, faggio, castagno, pino, abete rosso, betulla, pioppo ed eucalipto (che sono tra le specie botaniche più adatte per il forest bathing e, fortuna!, abbondano nell’area del Mediterraneo); se questo non è possibile, dovremmo però cercare di garantirci una “zona personale di respirazione”, tenendo almeno una pianta di medie dimensioni vicino al luogo in cui restiamo più a lungo (l’ideale: tre piante medie nella stanza, come per esempio la dracena deremensis, oppure sei piccole piante da tavolo come lo spatifillo; per chi volesse approfondire, il libro di Mencagli e Nieri offre consigli mirati anche per l’ambiente domestico, e la scelta delle piante più adeguate).

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Fatte salve queste informazioni, vale però la pena continuare a stare nella Natura anche con un altro sguardo. Sacro. Il verde, la tonalità centrale di tutta la vegetazione, è uno dei due colori del chakra del cuore: fa da “ponte” tra la terra e il cielo, tra corpo e mente; collega la realizzazione materiale con quella spirituale. Incredibilmente, si trova a metà (anche) dello spettro visivo percepibile dall’occhio umano. Nelle sue tonalità accoglienti e naturali (non acide) ci parla di armonia e sviluppo; è la parte “visibile” del linguaggio del mondo spirituale: in questo caso si tratta di esseri elementali, che operano in base alle indicazioni di entità spirituali a loro superiori.

forest bathing

I “frutti” di questo lavoro diventano materia vivente, piante, alberi e fiori con le loro caratteristiche chimiche e fisiche, ma anche archetipi a cui collegarsi per ritrovare il proprio centro, quello autentico. La Natura, il Verde, le Piante sono anche – soprattutto – questo, per noi: ed è forse il segreto più facile – e al tempo stesso più difficile – da riconoscere e poi scoprire.

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Anna Maria Cebrelli

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