Il Parlamento Europeo condanna stage, tirocini e apprendistati non retribuiti: sfruttano il lavoro giovanile e violano i diritti

Basta agli stage gratuiti e ai tirocini non retribuiti offerti ai giovani. Il Parlamento europeo prova a mettere la parole fine

Basta agli stage gratuiti e ai tirocini non retribuiti offerti ai giovani. Il Parlamento europeo prova a mettere la parole fine nei confronti di queste pratiche, lesive della dignità umana. In una risoluzione adottata nei giorni scorsi con 574 voti a favore, 77 contrari e 43 astensioni, il Parlamento ha esortato gli Stati membri a garantire che ai giovani  siano offerti “lavori, formazione o stage di buona qualità, vari e personalizzati”.

Con la disoccupazione giovanile in aumento nell’UE, i deputati chiedono che gli Stati membri intraprendano un’azione più forte per contrastare l’impatto della crisi COVID-19 sui giovani. Fino all’ultimo aggiornamento datato agosto 2020, in tutto il territorio dell’Unione il tasso di disoccupazione giovanile era pari al 17,6%, in forte aumento rispetto al 14,9% del periodo antecedente alla crisi legata alla pandemia. Si tratta di un trend destinato a crescere. Ecco perché il Parlamento chiede più fondi per rafforzare il sistema di Garanzia per i giovani per il periodo 2021-2027.

“Il Parlamento condanna la pratica di stage, tirocini e apprendistati non retribuiti, che sfruttano il lavoro dei giovani e violano i loro diritti. Invita la Commissione a presentare un quadro giuridico per un divieto efficace ed applicabile di queste pratiche” si legge nel comunciato ufficiale.

Nella risoluzione si legge che il Parlamento Ue

“crede fermamente nell’obiettivo di migliorare le condizioni socioeconomiche dei giovani attuando in modo corretto la garanzia per i giovani rafforzata; ribadisce la propria posizione secondo cui la retribuzione dovrebbe essere commisurata al lavoro svolto, alle competenze e all’esperienza della persona in questione e dovrebbe permettere la sussistenza ai tirocinanti, agli stagisti e agli apprendisti che operano nel mercato del lavoro al di fuori dei programmi di studio; invita la Commissione e gli Stati membri a proporre, in collaborazione con il Parlamento e nel rispetto del principio di sussidiarietà, possibili soluzioni per l’introduzione di uno strumento giuridico comune che garantisca e faccia applicare una remunerazione equa per gli stagisti, i tirocinanti e gli apprendisti nel mercato del lavoro dell’UE; condanna la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti, che costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti.”

In particolare, il Parlamento ha invitato gli Stati membri a sfruttare appieno lo Youth Guarantee Scheme, il fondo di Garanzia per i giovani (al momento non vincolante ma solo una raccomandazione del Consiglio), introdotto nel 2013 quando la disoccupazione giovanile è salita oltre il 50% in alcuni Stati membri, specialmente nell’Europa meridionale.

Dal 2013, lo Youth Guarantee Scheme ha aiutato 24 milioni di giovani a ricevere formazione, istruzione o lavoro.

“I deputati sottolineano che la Garanzia per i giovani dovrebbe essere incorporata in un insieme coerente di politiche sociali e assistenziali per garantire che i vari sottogruppi di giovani che non lavorano, non studiano o non si formano (NEET) vi abbiano accesso. Qualsiasi discriminazione subita dai giovani per qualsiasi motivo deve essere combattuta attivamente nei sistemi di Garanzia per i giovani”, si negge nel comunicato ufficiale.

La speranza è che la Commissione possa presentare un quadro giuridico che possa vietare queste pratiche.

Fonti di riferimento: Parlamento europeo, Risoluzione Parlamento Europeo

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