Incidenti sul lavoro: Taranto è la città in cui si muore di più di cancro

Nel 2018 in Italia circa 640mila persone hanno subito un infortunio sul lavoro. E Taranto è la città a cui spetta il triste primato del maggior numero di morti legate al cancro

Nel 2018 in Italia circa 640mila persone hanno subito un infortunio sul lavoro. E Taranto è la città a cui spetta il triste primato del maggior numero di morti legate al cancro.

È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro in occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro, il 28 aprile. L’Osservatorio ha analizzato gli open data Inail in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, disegnando una mappa delle province italiane e dei settori produttivi in cui si è verificato il maggior numero di episodi.

Lo scorso anno sono stati 641mila i lavoratori (il 3,8% degli assicurati INAIL) ad aver subito un incidente sul lavoro: l’84,6% sono avvenuti durante l’attività lavorativa, mentre il 15,4% durante il tragitto casa-lavoro.

Dove ci si ammala di più

Anche se nel 2018 è la provincia di Gorizia a far registrare il più alto tasso di malattie professionali tumorali (22,5%), seguita al 2° e al 3° posto dalle province di Torino (18,5%), Novara e Milano (18,4%), il primato negativo per il numero assoluto di malattie cancerogene imputabili all’attività lavorativa spetta a Taranto, seguita da Torino, Napoli, Milano, Genova e Venezia.

province tumori

Nella città pugliese, il 70% dei tumori denunciati è correlato al settore metalmeccanico: quota che supera l’80% nelle province di Genova (83%), Venezia (87%), Brescia (85%) e Gorizia (93%).

Alla base dei tumori che colpiscono i lavoratori vi sono soprattutto le fibre di amianto (oltre il 70% dei casi), in particolare nell’industria metalmeccanica.

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Dove si muore di più

Se si considera il biennio 2017-2018, il maggior numero di infortuni mortali di lavoratori è stato registrato nella provincia di Crotone (6,3 ogni mille) e, a seguire, nelle province di Isernia (5,9‰) e Campobasso (4,7‰).

Purtroppo è aumentato drasticamente il numero di incidenti con esito mortale (+10,1%), soprattutto quando si utilizzano mezzi di trasporto. I decessi registrati dall’INAIL nel 2018 sono stati 1.133 (786 in occasione di lavoro), per cui ogni 1.000 eventi di infortunio, 1,8 hanno comportato la morte del lavoratore.

Il rischio di morte riguarda soprattutto gli uomini e i lavoratori over 54 (3,5‰). Su questo fronte hanno inciso molto gli eventi verificatesi nell’agosto 2018, fra cui il crollo del Ponte Morandi a Genova

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In che settore si muore di più

Considerando il tipo di attività svolta, nel biennio 2017-2018 l’incidenza di infortuni mortali più alta è stata in (3,5‰), mentre il settore delle costruzioni (3.4‰), l’industria mineraria (3,3‰) e il settore del trasporti e magazzinaggio (3,3‰) fanno registrare un rischio di morte più che doppio rispetto alla media generale (1,4‰).

“Anche se l’attenzione delle imprese sul tema è cresciuta negli ultimi anni, la sicurezza sul lavoro resta una scommessa da vincere al Sud come al Nord”, ha detto il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, commentando gli esiti dell’indagine.

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Francesca Mancuso
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