Ghost cities e borghi abbandonati da recuperare

Ghost cities, così si chiamano quelle città o quei Paesi che per vengono abbandonati a causa di eventi naturali, come colate laviche, alluvioni, terremoti o perché la principale o l'unica fonte di reddito e di lavoro scompare. Sono famose le ghost cities del far west americano o quelle dell'entro terra australiane, ricche di un particolare fascino, ma anche in Italia ce ne sono molte e alcune amministrazioni e alcuni privati si stanno attivando per salvarle o, addirittura, ridare loro nuova vita.

Ghost cities, così si chiamano quelle città o quei Paesi che per vengono abbandonati a causa di eventi naturali, come colate laviche, alluvioni, terremoti o perché la principale o l’unica fonte di reddito e di lavoro scompare. Sono famose le ghost cities del far west americano o quelle dell’entro terra australiane, ricche di un particolare fascino, ma anche in Italia ce ne sono molte e alcune amministrazioni e alcuni privati si stanno attivando per salvarle o, addirittura, ridare loro nuova vita.

Le città fantasma nostrane sono sparse un po’ in tutta la penisola, ma le regioni che ne contano di più sono quelle meridionali. Una particolare fortuna hanno i borghi abbandonati toscani. Grazie all’appeal che il marchio “Tuscany” ha all’estero, specialmente nei Paesi anglosassoni, sono molti i paesetti che sono stati riqualificati a fini turistici.

A Pentolina (SI) sono state recuperate 21 case per un totale di 125 appartamenti da parte di gruppo turistico svizzero mentre a Montingegnoli (SI) e a Castelletto Mascagni (SI) è intervenuta una società canadese.

La provincia di Lucca è in essere il programma di riqualificazione “Borghi Vivi” e sta attualmente raccogliendo i dati e le informazioni sul numero di edifici abbandonati, i cui proprietari sono disponibili a vendere le proprietà o ad apportarle alla società veicolo che avrà il compito di gestire e ristrutturare gli immobili pagando un canone per 25 anni ai proprietari. Intorno al castelletto di Montingegnoli ci sono 8.000 mq vincolati più altri 600 ettari occupati da casali abbandonati. Di Castelletto Mascagni verranno occupati invece 120 ettari.

In Provincia di Pisa, è stato il Comune di Peccioli ad intervenire direttamente grazie alla società finanziaria del Comune che ha ristrutturato 34 case coloniche.

Andando un po’ più a sud, interessante è il caso abruzzese, dove Agenzia Borghi, una società costituita dalla Provincia di Teramo ha l’obiettivo di ristrutturare i tantissimi borghi abbandonati o semiabbandonati sui monti della Laga. Tra questi è sicuramente interessante il recupero di Santo Stefano di Sessanio da parte di Daniele Kihlgren che ha realizzato, con la collaborazione dello studio pecarese Di Zio-De Clemente, un albergo diffuso che ha visto una presenza turistica di 7.300 unità l’anno scorso, rivitalizzando il tessuto artigianale locale. Dopo una attenta fase di monitoraggio, Agenzia Borghi è ora pronta a dare il via a nuove iniziative di recupero nel territorio teramese.

Anche all’estero sono molti i programmi di riqualificazione che sfruttando risorse europee e nazionali che mirano a potenziare l’offerta infrastrutturale e i servizi per impedire l’inurbamento della popolazione. Si cerca così di offrire nuove opportunità di lavoro, servizi per i giovani, divertimenti, spazi per lo svago e gli acquisti, garantendo sempre comodi mezzi di trasporto verso i centri principali.

Curiosa è l’esperienza di LongoMai, un ONLUS di origine francese, che acquista casolari, borghi, spazi abbandonati per chi è stanco della città e decide di rifugiarsi in campagna per vivere in un mondo più a misura d’uomo. Impiegati, manager, disoccupati si ritrovano in piccole comunità dal sapore sessantottino e, tirate su le maniche, imbracciano forche e vanghe. L’importante per loro non è arricchirsi o “preparare un futuro ai loro figli” ma godersi la vita in contatto con la natura. Queste comuni agricole sono presenti in cinque Paesi, Francia, Svizzera, Germania, Costa Rica, Ucraina. In Svizzera l’intervento del Governo, che circa di evitare lo spopolamento delle vallate, può essere determinante per nascita di questi insediamenti poiché i sussidi agli agricoltori possono raggiungere il 90% dei costi.

Il Portogallo si mostra anch’esso molto attivo per la riqualificazione di aree in via di abbandono. Sono previsti anche qui ingenti finanziamenti ed è stato costituito uno specifico Fondo, il Fondo di Riabilitazione e Conservazione Patrimoniale, destinato al patrimonio immobiliare egli enti pubblici.

Il Galles si è invece concentrato sulla rea rurale intorno a Swansea per cui sono stati già preparato una serie di Masterplan di indirizzo per il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi dell’area interessata.

Per il recupero, possono essere considerati degli specifici strumenti finanziari, come società di trasformazione urbana o fondi immobiliari, appositamente creati per la loro riqualificazione. L’importante è però che ci sia l’appoggio e l’aiuto da parte delle amministrazioni locali. Talvolta accade che tratti di costa siano occupati da aree smilitarizzate e restino immobili per vari interessi politici locali o che aree potenzialmente riqualificabili, magari a ridosso di aree cittadine, restino in stato di abbandono. In realtà, ci sarebbe un fiorente mercato immobiliare interessato ad operazioni immobiliari per la realizzazione di strutture turistiche, SPA, centri congressi, residence e periodicamente vengono organizzati degli show room in cui i rappresentanti di ogni Paese mostrano le bellezze in vendita. Questi eventi vengono organizzati in vari momenti dell’anno a Mosca, LosAngeles, New York, Miami, Londra e Shaghai.

Marco Onorati

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