Val di Sella: se la natura diventa arte

Da che mondo è mondo, ogni favola che si rispetti ha il suo bosco incantato, un luogo di delizie in cui si scoprono tesori nascosti. Anche Borgo Valsugana, in provincia di Trento, ha il suo bosco magico: si trova nella Val di Sella e prende il nome di Arte Sella.

Da che mondo è mondo, ogni favola che si rispetti ha il suo bosco incantato, un luogo di delizie in cui si scoprono tesori nascosti. Anche Borgo Valsugana, in provincia di Trento, ha il suo bosco magico: si trova nella Val di Sella e prende il nome di Arte Sella.

Nato nel 1986 grazie a Carlotta Strobele, filosofa di origine austriaca, Emanuele Montibeller, artista di Borgo Valsugana ed Enrico Ferrari, architetto, pittore e urbanista, tre “elfi” (ci perdoneranno di certo se li definiamo così) che, spinti dall’amore per la natura, hanno deciso di mettere insieme le loro idee ed i loro saperi per creare Arte Sella.

Il percorso che ha portato alla creazione di questa realtà unica non è stato sempre dei più semplici, tanto che l’espressione “fare Arte Sella” venne per qualche tempo utilizzata per indicare dei comportamenti bizzarri ed eccentrici; tuttavia nel corso degli anni il progetto ha acquisito sempre più credibilità, tanto da arrivare ad avere più di venti persone che si occupano dell’organizzazione di una biennale d’arte.

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Col tempo si è anche arrivati ad una diversificazione delle attività: al percorso Artenatura, del quale parleremo a breve, si è infatti affiancata la Malga Costa, che ospita mostre fotografiche e concerti, eventi e laboratori creativi dedicati ai bambini, e gli Spazi livioRossi, sede amministrativa dell’associazione ma anche centro di documentazione per tutti coloro, studenti o semplici curiosi, che si interessano alle attività di Arte Sella.

Il cuore pulsante del progetto è tuttavia, come si è detto, Artenatura, percorso tra i vialetti del versante sud del monte Armentera, che ospita un gran numero di opere d’arte, create da artisti di fama internazionale. La particolarità di questo luogo, a metà tra ecomuseo e parco museo, sta nel fatto che le opere nascono nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente circostante, che costituisce parte integrante della passeggiata. Tre sono infatti i principi fondamentali che ne guidano la nascita:

  1. L’artista non è il protagonista assoluto, non impone la sua volontà sugli elementi del bosco, che, un po’ come nella Land Art, diventano essi stessi parte delle opere;
  2. La natura va difesa, e considerata come fonte di sapere;
  3. Le opere nascono dal paesaggio ma sono destinate a tornare parte della natura stessa.

La gran parte delle opere è ovviamente di natura scultorea (o comunque tridimensionale), dal momento che ogni artista è chiamato ad utilizzare ciò che trova all’interno del bosco: sassi, foglie, rami, tronchi, mentre molto più raro è l’utilizzo di materiali o colori artificiali. Una volta realizzata, la scultura rimane sul percorso fino al momento in cui gli agenti atmosferici non la “consumano” facendola praticamente tornare allo stato originario.

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Un’arte quindi del tutto ecosostenibile, che si crea dalla natura ma che nulla toglie alla natura stessa, restituendole anzi tutto quello che aveva preso in prestito per la sua nascita. Ma le sorprese non finiscono qui: trattandosi di un progetto del tutto atipico (ormai l’avrete certamente intuito) le opere d’arte non sono viste come oggetti intoccabili, anzi: ogni visitatore è incoraggiato ad avvicinarsi alla sculture, a sentire il materiale con il quale vengono realizzate e, addirittura, a farle suonare, dove questo è possibile.

E, sorpresa delle sorprese, all’interno del parco anche i cani sono benvenuti, se muniti però di guinzaglio (meglio evitare infatti che Fido faccia pipì su un’opera d’arte…naturale si, ma non fino a questo punto!).

Nei mesi più caldi è anche possibile partecipare ad attività appositamente pensate per godere appieno del matrimonio tra arte e natura. Molte sono dedicate ai bambini: si va dall’ascolto dei suoni del bosco all’osservazione delle forme, dei colori, delle forme apparentemente simili ma ricche in realtà di preziose differenze. Un modo unico per avvicinare i più piccoli alle bellezze della natura, facendo sì che diventino adulti rispettosi dell’ambiente.

Sara Pietrantoni

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