Virginia Woolf: storia, opere e frasi più belle della scrittrice femminista che ha rivoluzionato la narrativa

A distanza di oltre un secolo, Virginia Woolf continua ad essere una delle scrittrici più influenti della letteratura, colei che ha rivoluzionato il concetto di narrativa

Virginia Woolf, nata il 25 gennaio 1882, continua ad essere una delle scrittrici più influenti della letteratura, colei che ha rivoluzionato il concetto di narrativa e con i suoi scritti, ha difeso i diritti delle donne.

Virginia Woolf, una stanza tutta per sé

E come dimenticare, Virginia Woolf, la pioneristica novellista che amava ripetere: “Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi” (da A Room’s One’s Own).

Chi era Virginia Woolf, la storia

Adeline Virginia Stephen era figlia del famoso critico, filosofo e alpinista britannico Leslie Stephen e di Julia Prinsep-Stephen, nata in India e diventata modella per pittori in Inghilterra. Sette fratelli in tutto, Woolf (cognome che acquisisce dal marito Leonard) sin da piccola conosce poeti e scrittori del calibro di Henry James e Thomas Eliot. Nel tempo libero tiene un diario che l’accompagna nei momenti più bui della sua vita: la morte della madre quando lei ha appena tredici anni, poi una sorellastra e il padre.

Lutti che la segnano profondamente, tanto da portarla alle prime crisi nervose che sfoceranno negli anni in un disturbo bipolare della personalità. Il suo dramma, insieme a quello degli abusi sessuali da parte dei fratellastri George e Gerald, li racconterà in Momenti di essere e altri racconti.

Nei primi anni del Novecento Virginia Woolf si trasferisce a Londra con la sorella Vanessa e il fratello Thoby, insieme fondano il gruppo di intellettuali Bloomsbury Group, un circolo culturale che ben presto trova fortuna tra scrittori e poeti.

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Nel frattempo scrive per il supplemento del Times e sposa Leonard Woolf, nel 1915 pubblica il suo primo romanzo La crociera e si batte in prima linea con le suffragette per il diritto al voto e l’emancipazione femminile.

Impegnata in campo lavorativo, sempre più fragile in quello emotivo, tenta il suicidio, ma riesce a lasciarsi alle spalle la triste vicenda. Due anni dopo, nel 1917 fonda con il marito una casa editrice, la Hogarth Press e continua la sua carriera da scrittrice fino al suo ultimo romanzo, quello del 1940 dal titolo Tra un atto e l’altro. Il 28 marzo del 1941 la depressione la induce a riempirsi le tasche di sassi e di annegarsi nel fiume Ouse.

Una vita problematica che non le ha impedito però di battersi nei valori in cui credeva e di avere il coraggio di mettere in discussione le regole patriarcali della società dell’epoca.

Virginia Woolf vuole rompere quelle catene, sperimenta che una donna deve essere libera di scegliere tra ciò che desidera e non tra ciò che è giusto, conosce l’amore omosessuale. Indimenticabili i suoi romanzi Mrs Dalloway e To the lighthouse and Waves, tanto per citarne alcuni.

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Virginia Woolf: le opere

Ecco un breve elenco delle opere principali di Virginia Woolf:

  • The Voyage Out, Duckworth, London 1915.
  • Night and Day, Duckworth, London 1919.
  • Monday or Tuesday, The Hogarth Press, London 1921.
  • Jacob’s Room, The Hogarth Press, London 1922.
  • Mr Bennet and Mrs Brown, The Hogarth Press, London 1924.
  • Mrs. Dalloway, The Hogarth Press, London 1925.
  • The Common Reader: First Series, The Hogarth Press, London 1925.
  • To the Lighthouse, The Hogarth Press, London 1927.
  • Orlando: A Biography, The Hogarth Press, London 1928.
  • A Room of One’s Own, The Hogarth Press, London 1929.
  • The Waves, The Hogarth Press, London 1931.
  • The Common Reader: Second Series, The Hogarth Press, London 1932.
  • Flush: A Biography, The Hogarth Press, London 1933.
  • The Years, The Hogarth Press, London 1937.
  • Three Guineas, The Hogarth Press, London 1938.
  • Roger Fry: A Biography, The Hogarth Press, London 1940

Virginia Woolf: le frasi più belle

È concesso anche a un eroe morente chiedersi prima di morire come parleranno di lui gli uomini dopo la sua morte. (Gita al faro)

Non c’è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente.

Nell’ozio, nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla. (Una stanza tutta per sé)
La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l’altro d’angoscia, e taglia in due il cuore. (Una stanza tutta per sé)

Troppo spesso le parole sono state usate, maneggiate, rivoltate, lasciate esposte alla polvere della strada. Le parole che cerchiamo pendono accanto all’albero: con l’aurora le troviamo, dolci sotto le fronde. (La stanza di Jacob)

Carissimo. Sono certa che sto impazzendo di nuovo. Sono certa che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. Comincio a sentire voci e non riesco a concentrarmi. Quindi faccio quella che mi sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la più grande felicità possibile. Sei stato in ogni senso tutto quello che un uomo poteva essere. So che ti sto rovinando la vita. So che senza di me potresti lavorare e lo farai, lo so… Vedi non riesco neanche a scrivere degnamente queste righe… Voglio dirti che devo a te tutta la felicità della mia vita. Sei stato infinitamente paziente con me. E incredibilmente buono. Tutto mi ha abbandonata tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinare la tua vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto lo siamo stati noi. (Lettera di addio al marito)

Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo.

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