Stephen Hawking, il fisico dei buchi neri che ha contribuito alla scienza anche nella malattia

Oggi 8 gennaio avrebbe compiuto 80 anni Stephen Hawking, il grande fisico famoso soprattutto per le sue teorie sui buchi neri

Ci ha insegnato resilienza e determinazione: oggi 8 gennaio avrebbe compiuto 80 anni Stephen Hawking, il grande fisico famoso soprattutto per le sue teorie sui buchi neri che ha passato gli ultimi anni della sua vita costretto su una sedia a rotelle, continuando comunque a contribuire alla scienza.

Amava le stelle e lo spazio e spronava ad andare oltre il visibile. Malato da moltissimi anni di una patologia simile alla Sclerosi laterale amiotrofica (ma in realtà mai identificata), che lo ha costretto su una sedie a rotelle e a varie altre limitazioni, Stephen Hawking ci ha lasciato 4 anni fa, all’età di 76 anni. Oggi ne avrebbe compiuti 80 e quello che ci ha lasciato non morirà mai.

A partire dalla fine degli anni Sessanta, Hawking si dedicò allo studio dei buchi neri: il grande fisico sostenne che l’area del cosiddetto orizzonte degli eventi, la zona ove nulla, compresa la luce, riesce a sfuggire di un buco nero, può solo ingrandirsi. La teoria, proposta già nel 1971, fu confermata nel 2015 alla scoperta delle onde gravitazionali.

Ma non fu solo un grande cosmologo e astrofisico.

Il genio sostenne ben 20 anni fa che non la bomba atomica o qualche altro ordigno creato dall’uomo, ma una serie di virus mortali sarebbero stato in grado di spazzare via l’umanità.

E in un tempo di epidemia virale che sta terrorizzando il mondo da due anni, le sue parole riecheggiano come una predizione e pesano come macigni.

Leggi anche: Qual era la previsione di Stephen Hawking sulla fine dell’umanità già 20 anni fa

A lungo termine, sono più preoccupato per la biologia. Le armi nucleari hanno bisogno di grandi strutture, ma l’ingegneria genetica può essere eseguita in un piccolo laboratorio. Non è possibile controllare tutti i laboratori del mondo. Il pericolo è che per un incidente o per progettazione, creiamo un virus che ci distrugge

scriveva Hawking

Oggi 8 gennaio, a 80 esatti dalla sua nascita, anche Google lo ricorda. E noi con lui.

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Fonte: Google/Youtube

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