Un McDonald in Cina vieta l’accesso alle persone di colore. Il coronavirus diventa la scusa per alimentare il razzismo

In una città della Cina, purtroppo, il coronavirus è diventato la scusa per alimentare il razzismo nei confronti della comunità africana

La paura del coronavirus unita al razzismo può davvero portare alla follia. Un McDonald di una città cinese ha vietato alle persone di colore di entrare per scongiurare l’eventualità di nuovi contagi.

A denunciare la situazione e il vergognoso cartello comparso all’entrata di un McDonald di Guangzhou, città della Cina meridionale, è un video condiviso su Twitter e diventato virale nel quale si vede chiaramente un cartello su cui si legge: “le persone di colore non possono entrare“.

A Guangzhou vivono circa 13mila migranti africani e non è la prima volta che si assiste a scene di razzismo e discriminazione. Ora però ad alimentare questa situazione è stata la nota catena di fast food. Il cartello con l’avviso, scritto in inglese, afferma che il divieto è stato stabilito per motivi di salute dei clienti. Sarebbe quindi comparso in seguito alla notizia che 111 cittadini africani, nei giorni scorsi, sono risultati positivi al COVID-19.

Il video condiviso online ha ovviamente suscitato clamore e sdegno e la catena di fast food è dovuta intervenire prontamente chiedendo scusa.

Nel frattempo, il McDonald incriminato ha chiuso la filiale temporaneamente, proprio a causa “dell’incidente” e dice di aver approfittato dell’occasione per condurre una formazione sulla “diversità e inclusione” per lo staff della filiale. In una nota, il McDonald China ha scritto:

“Immediatamente dopo aver appreso di una comunicazione non autorizzata ai nostri ospiti in un ristorante a Guangzhou, abbiamo subito rimosso la comunicazione e chiuso temporaneamente il ristorante”.

E ci ha tenuto inoltre a sottolineare che il divieto ai neri non era “rappresentativo dei nostri valori inclusivi”.

Ma il problema delle discriminazioni razziali a danno degli africani residenti a Guangzhou, purtroppo, non si limita all’accesso a McDonald. Secondo quanto hanno riferito alla BBC i leader della comunità africana nella città cinese, centinaia di loro sono stati sfrattati da hotel e appartamenti dopo le voci che si sono sparse sul fatto che il coronavirus si stava diffondendo tra gli africani.

Alcuni ritengono che il coronavirus sia utilizzato come scusa per colpire questa comunità fatta soprattutto di commercianti che acquistano e vendono merci e non ben vista in Cina.

Fonti di riferimento: BBC/Twitter

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