Le parole di J-Ax contro il body shaming su Emma, Bravi e Grignani sono una lezione per tutti noi

"Impariamo a stare zitti e a rispettare il talento": le parole di J-Ax contro la valanga di insulti che hanno travolto Emma, Michele Bravi e Grignani durante il festival di Sanremo

Come da tradizione, anche il 72esimo festival di Sanremo è stato commentato da critici e giornalisti. Peccato, però, che molti si siano soffermati più sull’aspetto estetico dei concorrenti della kermesse invece di concentrarsi sulla loro performance musicale. Una vera e propria macchina del fango contro cui si è scagliato J-Ax, accendendo i riflettori sul delicato tema del bullismo, in questo caso body shaming. Senza troppi giri di parole, in un video di circa 4 minuti pubblicato sui suoi canali social, ha lanciato un forte messaggio di cui tutti dovremmo fare tesoro.

Nel passato abbiamo visto artisti come Mia Martini schiacciati da commenti simili. – ha commentato J-Ax, facendo un parallelismo azzeccatissimo – Il minimo che si può fare è stare zitti e rispettare il talento quando ce l’abbiamo davanti, invece poi di rimpiangerlo quando lo si perde per sempre.

Tra i cantanti più bersagliati Emma Marrone, Michele Bravi e Gianluca Grignani. L’artista pugliese è stata criticata dal giornalista Davide Maggio per le sue calze a rete, considerate inadeguate per le sue “gambe importanti”. A denigrare Bravi, invece, ci ha pensato il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che l’ha definito ” tutto femmina”, aggiungendo che cantava rivolgendosi a una donna come se fosse un maschio (una frase alla quale il giovane cantante ha risposto in maniera saggia ed esemplare). Infine, anche Gianluca Grignani – che si è esibito sul palco dell’Ariston insieme a Irama – è stato travolto da una valanga di insulti per il suo aspetto fisico e i social sono stati inondati di meme e battute che facevano riferimento ai suoi problemi con l’alcolismo e la droga. Tutte frasi pesanti proferite con grande leggerezza, come se chi lavora nel mondo dello spettacolo non avesse alcuna sensibilità.

Il messaggio di J-Ax di cui tutti dovremmo fare tesoro

Questo atteggiamento brutale non è sfuggito a J-Ax che ieri ha deciso di intervenire con un filmato, che in poche ore ha superato 500mila visualizzazioni solo su Facebook:

Ho notato con dispiacere un crescendo di attacchi provenire da commentatori o giornalisti nei confronti dei cantanti. E mi rivolgo in particolar modo a quello che hanno subìto Emma Marrone, Michele Bravi e qualcuno anche ingiustamente troppo spesso dimenticato: Gianluca Grignani. Parliamo di tre artisti incredibilmente forti che non hanno certo bisogno di me per difendersi. Però penso che sia giusto nella vita comportarsi da buoni alleato, soprattutto quando vediamo persone giudicate e attaccate per il loro aspetto o per quello che dicono e fanno. Il supporto che io e tutti noi possiamo dare in questi casi è psicologicamente fondamentale per non far sentire le persone sole. Lo so perché ho vissuto molti simili: prima da bambino, quando ho subìto i bulli; poi mi è successo anche da grande. Una delle cose più angoscianti è la sensazione di essere soli contro tutti. A un certo punto ti auto-convinci di essere tu quello sbagliato. Eh sì, perché nessuno prende le tue parti o ti sostiene, quindi ti riempi la testa di dubbi. Beh, fanc*lo.

Il rapper e cantautore milanese ha voluto esprimere la sua piena solidarietà ai tre artisti presi di mira, ricordando ai giornalisti che sono umani e non giocattoli e che – come tutti – meritano rispetto:

Non varrà molto il mio sostegno, ma io voglio dirvi che sono dalla vostra parte raga. Ho lavorato con Emma in passato e lei è una delle persone con più talento e forza che abbia mai incontrato nella mia carriera. Vorrei ricordare ai giornalisti che controllano, specialmente alle mie colleghe, quanti centimetri di rughe abbiamo quotidianamente, che siamo cantanti e non sex toys. E che quindi abbiamo anche noi questo difetto di fabbricazione che si chiama invecchiare. Alcuni hanno risolto il problema morendo, ma a molti di noi piacciono le nostre vite. E dato che non parliamo di bambole gonfiabili, chi canta ha il diritto di vestirsi come caz*o vuole e non di seguire il dogma di questo o di quel giornalista. Mi sembra che quando un cantante maschi si esibisce in tv gli venga chiesto se il testo lo abbia scritto pensando alla fidanzata o al vissuto.

A far rabbia è il fatto che ancora oggi nel 2022 i cantanti (e non solo) vengano presi di mira per il loro aspetto fisico o perché non rientrano in un determinato standard.

Facciamo tanti discorsi sull’unicità, sulla bellezza di essere diversi, sul fatto che ognuno debba seguire la propria strada e fot**rsene dello status quo. – sottolinea J-Ax – Poi si presenta uno sul palco che è realmente così, realmente fuori moda, realmente fuori da ogni gioco di potere e che fa quel caz*o che vuole e cosa ottiene? ‘Sei un tossico, sei un alcolizzato, questo è strafatto, questo è un pericolo, domani muori’. E la cosa che fa più male che molti di questi insulti provenivano anche da chi la diversità dovrebbe celebrarla. Grignani è uno che a 23 anni ha scritto di suo pugno un pezzo che parla del suicidio e che nel mondo ha 700 milioni di ascolti su Spotify. Dopo quasi 30 anni, ma di che caz*o stiamo parlando?

Come dar torto a J-Ax? Dovremmo imparare a stare più zitti e a rispettare di più. A guardare il talento e non l’abito, il fisico o al make-up. Ricordiamoci che, come ognuno di noi, anche i cantanti e chi lavora nel mondo dello spettacolo sono fatti di carne ed ossa e un cuore.

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Fonte: J-Ax (Facebook)

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