L’italiana che ha convinto l’Oxford Dictionary a cambiare la definizione della parola donna

L'Oxford English Dictionary aggiorna la definizione di "donna" dopo alcune accuse di sessismo partite da una italiana.

L’Oxford English Dictionary aggiorna la definizione di “donna” dopo alcune accuse di sessismo partite da una italiana.

Che significato ha la parola “donna”? Se lo aveste cercato online su uno dei più prestigiosi dizionari inglesi, avreste trovato fino ad oggi definizioni non esattamente congeniali. Non per i nostri tempi. Un gap di buon gusto misto a una buona dose di sessismo di cui si è macchiata niente meno che l’Oxford University Press (OUP). L’Oxford English Dictionary, il prestigioso vocabolario in lingua inglese di sua pubblicazione, infatti (e fonte usata tra gli altri da Apple e Google), avvicinava il sostantivo donna a sinonimi dispregiativi. Una serie di locuzioni di dubbio gusto inaccettabili alla nostra epoca. Ma ora qualcosa è cambiato grazie a una italiana.

Quel che rimane impresso è che non si parla di paroline ingenue e insignificanti, no. Sotto alla definizione di “donna” si trovavano espressioni come “poco di buono”, “puledra” o addirittura “cagna” (bitch, besom, piece, bit, mare, baggage, wench, petticoat, frail, dird, bint, biddy, filly), accostando ad essa anche frasi del tipo “deve essere a casa quando l’uomo lo ordina, è di proprietà del maschio”.

Un autentico orrore di cui si è accorta più di un anno fa Maria Beatrice Giovanardi, quasi 30anni, emiliana e di base a Londra ormai dal 2014, che nella vita si occupa di Pr e marketing come freelance.

Stavo cercando su vari dizionari sinonimi del termine donna per il progetto che sto per lanciareraccontava Maria Beatrice sulle pagine di Repubblica – e mi sono accorta che, a differenza di altri testi, Oxford Dictionary avvicinava il sostantivo a sinonimi dispregiativi, che descrivono la donna come un peso, o come una poco di buono. Le loro definizioni sono concesse in licenza a Google, Yahoo e Bing, quindi chi fa una ricerca simile su questi motori di ricerca le trova e, magari, pensa sia corretto utilizzarle”.

Come se non bastasse, alla parola “uomo”, invece, rimbalzano termini come professional, social, working, ma anche intellectual  e alumn.

La petizione

È per questo che la Giovanardi lanciò una petizione su Change.org, firmata ad oggi da oltre 34mila persone, perché quei termini dispregiativi potessero essere ricollocati altrove all’interno del dizionario, riguardanti non solo la parola donna.

“Sono termini che esistono nella lingua inglese, e quindi è giusto che stiano in un dizionario – scrive – ma non legati alla parola donna”.

QUI trovate la petizione.

La risposta dell’Oxford University Press

L’Oxford ha eliminato quasi una decina di sinonimi dispregiativi e decine di frasi orribilmente sessiste, rendendo la ‘donna‘ un essere umano a sé e non un oggetto di proprietà dell’uomo.

È stato poi aggiunto che la donna, così come anche l’uomo, può essere moglie/ marito di una persona e non solo, rispettivamente, di uomo (man’s wife) o di donna, una bella vittoria per la comunità LGBTQIA+ e una dimostrazione di riconoscimento.

Un portavoce della Oxford University Press ha dichiarato a The Telegraph:

Abbiamo intrapreso una revisione approfondita delle voci del dizionario e del thesaurus e degli esempi di utilizzo, per donna e per molti termini correlati. Abbiamo ampliato la copertura del dizionario di ‘donna’ con più esempi e frasi idiomatiche che raffigurano le donne in modo positivo e attivo. Ci siamo assicurati che i sinonimi o i sensi offensivi siano chiaramente etichettati come tali e inclusi solo dove abbiamo prove dell’uso nel mondo reale“.

E quanto al linguaggio italiano?

Questa è la situazione oggi, gugolando donna:

donna

©Google

A parte le illustrissime citazioni di De Gregori e Boccaccio, ci pare che anche in italiano qualche ritocchino vada fatto. No?

Fonti: la Repubblica / The Guardian / The Telegraph

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