Cinque indigeni Cauca massacrati in una riserva della Colombia. Tra questi anche Cristina Bautista, promotrice degli accordi di pace

Un'organizzazione criminale ha ucciso a colpi d'arma da fioco cinque indigeni appartenenti alla comunità di Cauca, in Colombia.

Un gruppo di criminali ha ucciso cinque indigeni appartenenti alla comunità di Cauca, in Colombia.
Il massacro è avvenuto lo scorso martedì nella riserva di Tacueyó, una zona rurale di Toribio, ed è stato confermato dalle autorità, che lo hanno attribuito a un gruppo delle ex Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).

La guerra in quelle zone è finita da quasi tre anni, ma gruppi armati di dissidenti continuano ad agire come organizzazioni mafiose per ottenere il controllo del traffico di droga nella regione.

Durante l’attacco, hanno perso la vita la governatrice Cristina Bautista e quattro guardie – Asdruval Cayapu, Eliodoro Inscué, José Gerardo Soto e James Wilfredo Soto – freddati a colpi di arma da fuoco mentre erano impegnati in un controllo del territorio. Il gruppo di criminali è sceso da tre veicoli e ha iniziato a sparare in modo indiscriminato, uccidendo i cinque indigeni e ferendo altre sei persone.

Cristina Bautista è stata tra i principali difensori dell’attuazione degli accordi di pace con le Farc sul territorio.

Cristina Bautista

Ora la popolazione indigena teme altre azioni dei dissidenti delle Farc a cui è stato attribuito il massacro.

Il presidente colombiano Iván Duque ha condannato duramente gli omicidi e ha inviato l’esercito a Tacueyó con l’ordine di trovare i responsabili.

Duque ha inoltre incaricato il ministro degli Interni Nancy Patricia Gutiérrez di recarsi a Cauca per istituire un comitato per i diritti umani insieme alle autorità locali e alle comunità indigene:

“Tutto il nostro impegno nei confronti delle comunità ancestrali del dipartimento”, ha scritto il presidente colombiano su Twitter.

In seguito al Consiglio di Sicurezza organizzato nelle scorse ore con l’esercito, la polizia e le autorità locali per valutare le possibili azioni per combattere il crimine nella zona di Cauca, Doque ha ribadito l’impegno nel voler difendere la regione dalla minaccia di gruppi di trafficanti di droga e di dissidenti, che vogliono intimidire le comunità indigene.

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