Equinozio d’autunno: da Mabon al Shūbun No Hi giapponese. Significato, riti pagani e come si festeggia nel mondo

Da Mabon al Shūbun No Hi giapponese, scopriamo riti pagani e altre tradizioni del mondo che festeggiano l'equinozio d'autunno

L’equinozio di autunno quest’anno cade il 23 settembre e con esso, nell’emisfero boreale, finisce l’estate. D’ora in avanti le ore di luce diminuiranno progressivamente fino al 21 dicembre, data del solstizio d’inverno.

Addentriamoci alla scoperta del fenomeno, dei riti pagani e di altre tradizioni che lo vedono protagonista nei vari paesi del mondo.

Equinozio d’autunno: cos’è e cosa significa

Il termine equinozio deriva, come spiega il dizionario, da “aequinoctium”, composto da “āequus”, che in latino significa uguale, e “x”, ovvero notte. A indicare la (quasi) uguale durata di giorno e notte che caratterizza entrambi gli equinozi. Ovvero – ciascuno dei due punti d’incontro dell’eclittica con il piano dell’equatore celeste – e ciascuno dei due momenti dell’anno, che si verificano in primavera e autunno, in cui il Sole transita per essi.- Momenti in cui i suoi raggi diventano perpendicolari all’asse terrestre.

Ogni anno la data di questo fenomeno astronomico varia leggermente e per il 2022 è previsto, nell’emisfero boreale, il 23 settembre. Perché la data cambia di anno in anno? Perché anche se l’anno è di 365 giorni secondo il calendario gregoriano da noi utilizzato, la Terra non impiega 365 giorni esatti a compiere un’orbita completa intorno al Sole.

Equinozio d’autunno: riti pagani e come si festeggia nel mondo

Sono numerosi i riti pagani e le tradizioni che festeggiano fin dall’antichità l’equinozio d’autunno. Da Mabon, uno dei Sabbat della religione Wicca, alla suggestiva festa giapponese Shūbun No Hi.

Mabon, uno dei Sabbat della Wicca

La festa pagana di Mabon, uno degli otto Sabbat celebrati dalla Wicca, è conosciuta con diversi nomi, secondo quanto riporta la pagina fb di Sentiero Wicca. Harvest Home, Finding Winter, Alban Elued (Luce dell’Acqua), Festa del secondo raccolto, Festa di Dioniso e molti altri.

Mabon è il regno dell’autunno, a metà tra – Lammas- Lughnasadh (il tempo della festa del raccolto ortodosso) e Samhain (Halloween) -. Prima festa dell’oscurità, durante la quale il Dio lascia la Dea per inoltrarsi nell’Aldilà. Una fase di passaggio che prevede la separazione tra innamorati e il sacrificio dell’essenza vitale del Dio alla Madre Terra, spiega Il Bosco delle streghe. Simbolo del passaggio dalla vita alla morte. Ma anche periodo di incubazione perché Mabon, impregnando il grembo della Madre Terra della propria essenza, si trattiene in lei – come promessa di vita -.

Mabon, il Grande Figlio, dio gallese, corrisponde quindi alla festività dell’equinozio, un periodo di equilibrio e di bilanci in cui constatare quali frutti sono stati raccolti, spiega Il Cerchio della Luna. Il momento dell’anno ideale per guardarsi dentro, riflettere e bilanciare le polarità. Da un lato tempo della celebrazione dei raccolti, dall’altro tempo di preparazione alla stagione invernale. Una festa che celebra il cerchio della vita e che ci ricorda l’importanza del riposo per rigenerarci.

Diverse religioni neo-pagane celebrano questo particolare momento dell’anno con passeggiate in luoghi selvatici, con la raccolta di piante secche e baccelli, mentre tra i cibi tipici si annoverano cereali, grano, zucchine, fagioli e in generale i frutti del tardo raccolto. Infatti Mabon – è anche il momento del secondo raccolto dopo quello dei cereali, quello della frutta e dell’uva – spiega Sentiero Wicca. Che consiglia, in questo periodo, di creare centrotavola con piante secche, di raccontare storie felici durante i pasti, rievocare ricordi, raccogliere foglie cadute per farne deliziosi lavoretti, eliminare le cose che non servono più.

Shūbun No Hi in Giappone

In Giappone, in corrispondenza dell’equinozio d’autunno, si festeggia lo Shūbun No Hi, ricorrenza che fa parte dei 24 Setsubun, i giorni dell’anno che segnano il passaggio da un periodo all’altro.

La festa è anche chiamata Higan no Chu-Nichi, nome di derivazione buddista. Difatti è festa nazionale buddhista dal 1948. Se in primavera si festeggia la fioritura dei ciliegi, in autunno si celebra la pioggia delle foglie d’acero, ritenuto albero sacro.

In questo momento speciale dell’anno, i giapponesi visitano i cari defunti portando loro cibo e fiori, accendono incensi, pregano, e dopo il tramonto osservano la luna.

La discesa del dio Kukulkán in Messico

Durante gli equinozi, nel complesso archeologico Maya, Chichén Itzá, presso la piramide di Kukulkán nota anche come El Castillo, si verifica uno strano fenomeno: la discesa del dio Kukulkàn, che letteralmente significa “serpente piumato”.

Lungo la scalinata di 91 gradini compare una sagoma a forma di serpente che discende nelle prime luci dell’alba e sale verso il cielo al tramonto. Uno spettacolo surreale dovuto a un gioco di luci e ombre creato dal sole, reso ancor più interessante dal fatto che, secondo un’antica leggenda Maya, il dio serpente visita la piramide a lui dedicata due volte l’anno.

La festa dell’equinozio d’autunno in Lituania

In Lituania durante l’equinozio d’autunno vengono organizzati mercati che vendono prodotti dell’ultimo raccolto. E si è soliti festeggiare questo momento con spettacoli di fuoco, bruciando sculture di paglia e accendendo torce e candele, come accade puntualmente sulle rive del fiume Neris, a Vilnius.

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