Eliška Junková, la pioniera dell’automobilismo che ha aperto la strada alle donne guidatrici di tutto il mondo

Buon compleanno a Eliška Junková, pioniera dell'automobilismo che ha aperto la strada alle donne guidatrici di tutto il mondo

Buon compleanno a Eliška Junková, pioniera dell’automobilismo che ha aperto la strada alle donne guidatrici di tutto il mondo e che oggi, avrebbe compiuto 120 anni: per festeggiarla anche Google le dedica un Doodle.

Conosciuta come la “Regina del volante”, Eliška Junková gareggiò negli anni ’20 contro i migliori piloti europei e nel 1927 divenne la prima donna in assoluto a vincere un Gran Premio. Nata a Olomouc il 16 novembre 1900 e morta a Praga il 5 gennaio 1994, è stata una delle prime donne a prendere la patente di guida in Cecoslovacchia.

Partecipò anche alla Targa Florio in Italia, una delle più antiche corse automobilistiche al mondo, la più antica tuttora disputata, nel 1927 e 1928, quando arrivò quinta con la sua Bugatti T35B, e partecipò anche alla progettazione del circuito Jan Masaryk di Brno, tuttora in uso.

Eliška era la sesta di otto figli, ed era stata soprannominata smíšek  per il suo sorriso. Dopo la fine della prima guerra mondiale, aveva trovato lavoro nella filiale di Olomouc della Pražská úvěrová banka (banca di credito di Praga) grazie alla sua conoscenza delle lingue. Fin da piccola, infatti, era stata una bambina tenace e con tanta forza di volontà. All’età di sedici anni aveva incontrato il giovane banchiere Vincenc “Čeněk” Junek.

eliska_junkova

@google

Il lavoro la portò prima a Brno, poi a Praga, poi all’estero in Francia e Gibilterra, sebbene la burocrazia le impedisse di viaggiare fino al Nord Africa, Londra o Ceylon, come sarebbe stato suo desiderio. Tornò a Parigi per ricongiungersi al suo compagno, che a quel tempo era diventato abbastanza ricco da assecondare le sue passioni automobilistiche.

“Se sarà l’amore della mia vita, è meglio che impari ad amare questi dannati motori”. Ma anche lei si innamorò presto del fascino delle auto sportive dell’epoca, in particolare della Bugatti. Tornarono a Praga nel 1922, dove prese lezioni di guida clandestina per ottenere la patente. Nel frattempo, Čeněk aveva iniziato a correre sul serio. Vinse la cronoscalata Zbraslav-Jíloviště nel 1922, l’anno in cui finalmente si sposarono.

Con il matrimonio iniziò anche la nuova vita di Eliška che iniziò a correre con la sua Bugatti sui percorsi più difficili d’Europa. Una passione acquisita che l’accompagnò fino al 1928, quando decise di abbandonare prematuramente le corse dopo la scomparsa del marito, Cenek Junek.

La passione per i motori li unì e poi li divise. Il marito morì infatti a causa di un incidente durante una gara. Erano al Nurburgring, in Germania, per il Gran Prix, i due condivisero la guida, al quinto giro Vincenc “Cenek” Junek si mise al volante. Per recuperare il tempo perso dopo il cambio gomme cominciò a correre forte, ma andò largo alla curva Breitscheid ed ebbero un incidente. Sbalzò fuori dall’auto e morì per una grave ferita alla testa.

eliska_junkova

@Skoda

Devastata dalla morte del marito, la donna rinunciò ai motori e vendette tutti i suoi veicoli per dedicarsi alla sua prima passione, quella per i viaggi. Ritrovò l’amore grazie allo scrittore Ladislav Khas: i due si sposarono. Le autorità comuniste comunque dal 1948 al 1964 le vietarono di viaggiare all’estero, disapprovando il suo stile di vita “borghese” e piano piano questa straordinaria donna fu dimenticata dal mondo delle corse. Ecco perché è importante ricordarla: con la sua tenacia, visse una vita intensa e non smise mai di inseguire i propri sogni.

Fonte: Google

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